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  • Milan: via Alex, il difensore di cristallo

    Milan: via Alex, il difensore di cristallo

    Da zero a cento e ritorno: la parabola di Alex al Milan è già a un passo dal termine. Il centrale brasiliano, arrivato la scorsa estate a paramentro zero dal Paris Saint Germain, ha deluso le aspettative dei rossoneri, che avevano puntato sull'esperto difensore per puntellare la retroguardia: alcune prestazioni importanti, ma la stagione è stata caratterizzata soprattutto da una lunga serie di infortuni che hanno impedito al quasi 33enne di esprimersi al meglio. Solo 19 presenze in questa Serie A, 16 da titolare: per ben 5 volte però ha costretto Filippo Inzaghi al cambio anticipato per guai a partita in corso.

    LA MALEDIZIONE DI MILANELLO - L'esordio in Italia era stato incoraggiante, con una buona prova contro la Lazio, ma già dalla seconda di campionato i guai hanno cominciato a tormentarlo. Normale, verrebbe da dire, per un giocatore non più nel fiore degli anni: Adriano Galliani era stato criticato aspramente a luglio per aver ingaggiato un altro parametro zero a fine carriera e schiavo di una precaria condizione fisica. I numeri di Alex della stagione 2013/14 però erano stati incoraggianti: al PSG 42 presenze in stagione, 31 in Ligue 1 (di cui 30 da titolare), spesso preferito a Marquinhos, prelevato dalla Roma per oltre 30 milioni di euro. Dato ancor più importante, nessun infortunio rilevante in tutta la sua esperienza in Francia (2 anni e mezzo). Gli ultimi guai muscolari o traumatici, prima di quelli patiti in questa stagione, risalgono al suo periodo al Chelsea, nel quale ha militato per 4 stagioni e mezze.

    LACRIME DI GHIACCIO, ALTRO CHE SAUDADE - Una caratteristica comune a molti calciatori brasiliani è la saudade: la lontananza dalla patria si fa sentire e spesso induce i giocatori a rientrare entro fine carriera. Eppure Alex ha vissuto bene il distacco da casa, come testimonia un curioso aneddoto che risale al 2004, anno in cui passò dal Santos al PSV (comprato dal Chelsea per circa 11,5 milioni di euro e girato in prestito agli olandesi): alla vista dei primi fiocchi di neve, mai ammirati in Brasile, Alex si commosse al punto di piangere e da lì iniziò il suo ambientamento nel calcio europeo. A quei tempi risale anche il primo incrocio con il Milan (Champions League 2004/05, PSV battuto in semifinale dai rossoneri), squadra che ora prova a liberarsi di lui: l'eventuale separazione infatti non nasce dal desiderio del giocatore di tornare in patria, ma dalla volontà del club di liberarsi del suo ingaggio.

    FLOP DA 5 MILIONI - Il contratto di Alex infatti fa parte di quel gruppo di stipendi onerosi non più graditi: 2,5 milioni di euro a stagione (5 lordi) fino al 2016, troppi per un giocatore in grado di disputare solo la metà delle partite disponibili in una stagione. Il Santos si è fatto avanti per riportare a casa il difensore e ieri il presidente del Peixe Modesto Junior Roma ha incontrato l'ad rossonero Galliani (clicca QUI per rileggere le parole in esclusiva a calciomercato.com): i paulisti però non possono offrire ad Alex lo stesso ingaggio percepito a Milano e dunque servirà un'intesa tra tutte le parti in causa. Al di là della possibilità di inserire o meno nella trattativa il cartellino di Gabriel Barbosa Almeida, detto Gabigol, per risolvere la questione relativa al contratto il Milan vaglia due soluzioni: garantire all'esperto centrale una corposa buonuscita o partecipare con il Santos al pagamento dello stipendio di Alex per la prossima stagione. Nessun veto all'addio da parte del club, la storia di Alex e del Milan è pronta a chiudersi dopo una stagione vissuta solo a metà.

    Federico Albrizio
    @Albri_Fede90
     

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