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Il Milan spera grazie a Donnarumma. Bakayoko non è un professionista: addio inevitabile

Il Milan spera grazie a Donnarumma. Bakayoko non è un professionista: addio inevitabile

  • Alberto Cerruti
    Alberto Cerruti
Il ritiro punitivo è finito, le speranze di arrivare al quarto posto no. E pazienza se il Milan soffre, salvato più volte da Donnarumma, perché quello che conta è il 2-1 finale, contro un buon Bologna, con i gol di Suso e Borini, prima di quello di Destro che lascia in bilico il punteggio fino all’ultimo secondo anche per colpa dell’espulsione di Paquetá. Tutto è bene quel che finisce bene, è proprio il caso di dirlo, perché con il ritorno al successo la squadra di Gattuso scavalca il Torino e aggancia la Roma al quinto posto, a tre punti dal quarto dell’Atalanta. Se è vero che la speranza è l’ultima morire, il Milan può ancora sperare in una clamorosa rimonta per entrare in Champions, ma il nervosismo che accompagna questa vittoria è un pessimo segnale in prospettiva.
      
BAKAYO K.O. - Gattuso dà ancora fiducia a Suso sulla destra del solito 4-3-3, in cui vengono confermati anche Calhanoglu a sinistra del tridente al centro del quale torna Piatek, con Cutrone di nuovo retrocesso in panchina. Tanti saluti, quindi, al modulo più logico con due punte e Paquetà alle loro spalle, perché il brasiliano viene nuovamente sacrificato sulla fascia. E poi, a parte il forzato rientro di Zapata al fianco di Musacchio, visto che Romagnoli è squalificato, con Abate di nuovo capitano al posto dell’infortunato Calabria, riecco Biglia al centro del centrocampo, preferito a Bakayoko in panchina per punizione dopo il ritardo con cui si era presentato a Milanello. Come se non bastasse questo precedente, ecco l’ultima goccia che fa traboccare il vaso già colmo della pazienza di Gattuso. Succede dopo 24’ quando Biglia è costretto a uscire per infortunio e il suo sostituto naturale, secondo i piani di inizio stagione, è proprio Bakayoko, che però tarda a prepararsi, malgrado l’invito ad affrettarsi di Cutrone, con un atteggiamento indisponente. Gattuso intuisce il sapore della vendetta e dopo un duro botta e risposta tra i due, inquadrato dalle telecamere, chiama al suo posto Josè Mauri, determinando in pratica l’inevitabile addio anticipato di Bakayoko al Milan, perché sarebbe assurdo spendere 35 milioni per il riscatto di un giocatore che non è un campione, ma soprattutto non è un professionista

SUS O.K. - La scelta forzata di Gattuso si rivela fortunata, perché proprio Josè Mauri fa quello che non faceva Biglia, né farebbe Bakayoko, smarcando cioè Suso con un passaggio in verticale. Lo spagnolo, finalmente al centro e non sulla fascia, è bravissimo a muoversi fra tre avversari e poi a infilare dalla lunetta il pallone dell’1-0 con un chirurgico sinistro a fil di palo. È un gol importantissimo, arrivato nel momento meno atteso, perché il Milan dopo aver spaventato Skorupski con Calhanoglu stava soffrendo in uno stadio improvvisamente ammutolito per le evidenti difficoltà dei rossoneri. Il Bologna, infatti, malgrado l’assenza dello squalificato Soriano, conferma il suo ottimo momento, grazie alla spinta dell’ex rossonero Pioli al centro, pronto a smarcare il velocissimo Orsolini che impegna Donnarumma, prima del gol di Palacio, annullato per fuorigioco.



PANCHINA DECISIVA - Scacciata la paura di un’altra figuraccia, malgrado il clima teso per lo scambio di complimenti tra Gattuso e Bakayoko, come troppe volte quest’anno, il Milan nella ripresa si preoccupa più di difendere il vantaggio acquisito che di metterlo al sicuro con un altro gol. E così Donnarumma ricorda a Mihajlovic che fece bene a farlo esordire a 16 anni, perché soltanto una sua prodigiosa deviazione nega il pareggio a Pulgar. Perso il solito inconcludente Calhanoglu per infortunio, Gattuso invece di rilanciare Cutrone si copre con Borini sulla sinistra. Mihajlovic, al contrario, gioca la carta Destro, al posto di Svanberg, per dare più peso all’attacco fin lì affidato soltanto a Palacio. Anche in questo caso, però, come nel primo tempo, i gregari della panchina rossonera si rivelano decisivi. E come in occasione dell’1-0, il 2-0 del Milan nasce da un’azione in verticale grazie alla posizione finalmente centrale di Paquetá​ che calcia in porta costringendo Skorupski a una deviazione difettosa sulla quale Borini ricordandosi di essere stato un attaccante raddoppia con un perfetto sinistro al 67’.

PAQUETA’ ROSSOVERO - Sembra finita, ma è un’illusione rossonera, perché al 72’ Destro ricordandosi di essere un ex come Borini è bravissimo a controllare un lancio di Sansone pallone e a girare a rete di sinistro, grazie alla libertà concessagli dalla coppia Zapata-Musacchio. Come se non bastasse questo campanello d’allarme, Paquetá complica tutto facendosi espellere giustamente per uno schiaffetto all’arbitro, che gli mostra il cartellino giallo per una sua reazione a un fallo. Manca meno di un quarto d’ora e Gattuso richiama Suso, sostituendolo con Castillejo, mentre Mihajlovic inserisce Edera al posto di Orsolini e poi Santander al posto di Poli per l’assalto finale. Il Milan, però, resiste e ringrazia di nuovo Donnarumma che mette le sue mani sulla vittoria, anticamera delle ultime speranze per riacciuffare il quarto posto.

IL TABELLINO

Milan-Bologna 2-1 (primo tempo 1-0)

Marcatori: 
37' pt Suso (Mil), 22' st Borini (Mil), 28' st Destro (Bol)

Milan (4-3-3): Donnarumma G.; Abate, Musacchio, Zapata, Rodriguez; Kessie, Biglia (dal 26' pt Mauri), Paquetà; Suso (dal 34' st Castillejo), Piatek, Calhanoglu (dal 15' st Borini).A disposizione: Reina, A. Donnarumma, Conti, Laxalt, Bakayoko, Bertolacci, Mauri, Borini, Castillejo, Cutrone. Allenatore: Gennaro Gattuso.

Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Calabresi, Danilo, Lyanco, Dijks; Pulgar, Poli (dal 40' st Santander); Orsolini (dal 35' st Edera), Svanberg (dal 17' st Destro), Sansone; Palacio. A disposizione: Da Costa, Santurro, Corbo, Helander, Paz, Donsah, Krejci, Dzemaili, Destro, Edera, Falcinelli, Santander. Allenatore: Sinisa Mihajlovic.

Ammoniti: 43' pt Poli (Bol), 20' st Calabresi (Bol), 30' st Pulgar (Bol)

Espulso: 30' st Paquetà (Mil), 47' st Sansone (Bol)

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