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  • Il Milan va avanti con la rivoluzione: Pioli quasi fuori, è sempre più Rangnick

    Il Milan va avanti con la rivoluzione: Pioli quasi fuori, è sempre più Rangnick

    • Daniele Longo
    Il Milan deve, e vuole, ricostruire. I risultati dell'ultimo biennio non sono stati in linea con i programmi, il processo di rilancio del club (auspicato da Elliott fin dal primo giorno dell'insediamento) sta andando troppo a rilento. E' arrivato il momento delle scelte, anche coraggiose. I tempi si sono allungati, rispetto ai programmi iniziali, come conseguenza della situazione di estrema incertezza che tutto il sistema calcio sta affrontando. Ma non cambiano le priorità: Ralf Rangnick è il profilo perfetto per Gordon Singer e Ivan Gazidis. Il manager tedesco ha già dimostrato in carriera di saper prendere un progetto e farlo crescere, e rappresenta l'identikit perfetto tracciato dal club per il prossimo allenatore rossonero.

    PERCHE' NON CONTINUARE CON PIOLI - Premessa doverosa: il lavoro di Stefano Pioli è stato apprezzato a Londra, nel quartier generale di Elliott. Ha ridato dignità a un gruppo che sembrava in balia degli eventi e incapace di reagire. La passione conferita al lavoro quotidiano, sul campo, ha permesso il riscatto di diversi giocatori come Rebic e Castillejo. Confermare il tecnico emiliano sarebbe l'opzione più facile, sia dal punto di vista economico che tecnico perché vorrebbe dire provare a dare continuità. Ma non basta, non al Milan. Che non riconosce, nel modus operandi dell'ex tecnico viola, quelle capacità di essere leader e principale traino di una nuova rivoluzione. In parole povere, non è considerato il professionista capace di dare una scossa. Senza dimenticare che diversi risultati hanno alimentato dei forti dubbi: dal pareggio di Firenze che poteva segnare la svolta a quello interno con il Lecce, le batoste subite a Bergamo e nel derby, l'ultimo tonfo casalingo con il Genoa. Secondo quanto risulta, allo stato attuale, Pioli ha davvero pochissime chance di rimanere in sella. 

    TRA BUDGET E RANGNICK - Tre ore al mattino e tre al pomeriggio, Ralf Ragnick sta intensificando il suo corso di italiano. Questo conferma, ancora una volta, quanto sia in pole per diventare il nuovo allenatore del Milan. L'ha sfiorato a ottobre e a dicembre, il terzo tentativo sarà quello buono. Dovrà prima trovare una soluzione con il Lipsia per rescindere il contratto in scadenza nel 2021, ma non sembra un ostacolo insormontabile. I contatti con il club rossonero vanno avanti spediti da tempo: si ragiona su obiettivi e rinnovi, ma non ancora di budget sul mercato. Non risultano, al momento, accordi sulle cifre. Il 'professore' è in pole e solo un clamoroso colpo di scena può cambiare un destino che sembra sempre più delineato. Si è parlato di Marcelino come alternativa, ma gli ultimi contatti risalgono ad ottobre quando c'era ancora Boban al timone dell'area sportiva. Il Milan vuole una svolta, un tecnico alla Gasperini capace di ottenere risultati straordinari nonostante un monte ingaggi non elevato. Ecco perché ha puntato tutte le sue fiches su Ralf Rangnick.

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