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  • Il ministro contro lo sport Spadafora sceglie il modello sbagliato: in Francia è caos. Governo spaccato, la A dal 14 giugno

    Il ministro contro lo sport Spadafora sceglie il modello sbagliato: in Francia è caos. Governo spaccato, la A dal 14 giugno

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Ormai dobbiamo prendere atto che il ministro contro lo sport Spadafora non ne azzecca una. Non appena ha scelto come modello la Francia, che ha rinviato il campionato (“potremmo fare come loro”), di là dalle Alpi è esploso il caos. Prima è stato il Tolosa ad annunciare che avrebbe fatto ricorso contro la retrocessione, e va bene; poi è partita anche l’offensiva del Lione, che intende citare la Ligue 1 e chiedere risarcimenti per decine di milioni. Ed è solo l’inizio. Se pensiamo che i francesi in certe faccende calcistiche sono infinitamente più misurati di noi, anche perché gli interessi economici sono inferiori, immaginate cosa potrebbe capitare in Italia se la Serie A si fermasse. Gravina non sbaglia a temere l’inferno.

    Altri segnali di bufera. Due regioni non proprio irrilevanti, Emilia-Romagna e Campania, hanno autorizzato la ripresa degli allenamenti nei centri sportivi anche per i calciatori; altre, ad esempio il Lazio, potrebbero seguirle in queste ore. Provvedimenti contrari all’ultimo Dpcm. Visto che tutti e tre i governatori in questione (Bonaccini, De Luca e Zingaretti) appartengono al Pd, alleato dei Cinque Stelle di Spadafora, viene il forte sospetto che all’interno della maggioranza il ministro contro lo sport non goda di grande considerazione.

    Intanto Tebas, celebrato manager della Liga spagnola, appoggia la strategia di Dal Pino, presidente della Lega, il quale è riuscito a ricompattare - almeno ufficialmente - le venti società di Serie A: “Lui e Gravina stanno facendo un grande lavoro”. E proprio la Lega, nell’assemblea di ieri, oltre a dibattere sul pagamento dell’ultima rata di diritti da parte delle tv, ha studiato le date per la ripresa del campionato. L’obiettivo potrebbe diventare quello di ricominciare nel week end 14 giugno, anticipando le semifinali di Coppa Italia al 9 e 10.

    Gli elementi per confidare nella ripresa, insomma, ci sono tutti. Ma sarà decisivo l’incontro in programma nelle prossime 48 ore tra il Comitato tecnico-scientifico del governo, la commissione di esperti della Federcalcio e la Federazione medici sportivi. E’ sul protocollo sanitario che Spadafora potrebbe appoggiarsi per cercare di far saltare il banco. Da buon ministro contro lo sport: l’uomo che vuole fermare la Serie A, non sapendo (o facendo finta di non sapere) che lo sport italiano dipende dai soldi della Serie A.

    @steagresti
     

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