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  • Nasce il Newcastle saudita: sogna Pochettino e Griezmann, ma la Premier si spacca sui crimini del principe bin Salman

    Nasce il Newcastle saudita: sogna Pochettino e Griezmann, ma la Premier si spacca sui crimini del principe bin Salman

    • Andrea Distaso
    Le big della ricchissima Premier League possono cominciare a tremare. E qui non si tratta degli effetti dirompenti dell'emergenza coronavirus, che esattamente come nel resto d'Europa mettono a repentaglio la conclusione della stagione in corso e rischiano di avere pesanti ripercussioni sulla stabilità finanziaria di diversi club. Salvo clamorosi colpi di scena, l'avvento della famiglia reale dell'Arabia Saudita alla guida del Newcastle potrebbe stravolgere gli equilibri prestabiliti del campionato inglese, aggiungendo una concorrente in più ai colossi Manchester City e Liverpool e alle "belve ferite" Manchester United, Arsenal, Chelsea e Tottenham, determinate a tornare presto nel gotha del calcio di Sua Maestà.

    IL NEWCASTLE SAUDITA - Procede senza apparenti intoppi la scalata del fondo di proprietà del principe ereditario Mohammed bin Salman alla società ancora di proprietà di Mike Ashley, da tempo inviso ai tifosi dei Magpies e costretto di fatto a cedere dopo anni di contestazioni. Singolare per certi versi che una trattativa di tale portata - un'acquisizione da 300 milioni di sterline - si svolga in pieno clima di recessione da coronavirus, ma i bene informati in ambito politico e soprattutto le organizzazioni non governative, che da anni hanno messo nel mirino bin Salman per la sua politica repressiva e irrispettosa nei confronti dei diritti umani, ritengono che il suo ingresso nel mondo del calcio sia strumentale proprio al tentativo di nascondere agli occhi del mondo quanto avviene nel suo Paese. E non solo...

    L'OMICIDIO KHASOGGI - Destò sgomento e indignazione a livello mondiale la notizia dell'assassinio nell'ambasciata saudita di Istanbul del giornalista dissidente Jamal Kashoggi, ucciso il 2 ottobre 2018 da un commando di fedelissimi di bin Salman per le posizioni estremamente critiche nei confronti della politica interna del principe. Strangolato e fatto a pezzi per farne perdere le tracce. Solo l'ultimo episodio di una lunghissima lista che vede l'Arabia Saudita come uno dei Paesi più arretrati in tema di diritti civili nonostante i segnali di apertura verso le donne mostrati negli ultimi anni. Si chiama sportwashing ed è una vera e propria strategia, adottata anche da ricchi imprenditori o dittatori per mettere un velo sui propri crimini ed efferatezze. Amnesty International e la fidanzata del defunto Kashoggi hanno posto l'accento su questi aspetti, chiedendo alla Premier League di non ammettere lo sbarco di bin Salman nel calcio inglese.

    I MAGPIES SOGNANO, IL MONDO TREMA - E così, mentre i tifosi del Newcastle sognano già una campagna acquisti faraonica - nelle ultime settimane si sono rincorsi nomi altisonanti, da Koulibaly a Coutinho, passando per Griezmann, Jovic e van de Beek e allenatori come Allegri e Pochettino - e di uscire definitivamente dalla mediocrità per tornare ad essere una big (a oltre 20 anni dai fasti dell'era di Shearer, Les Ferdinand e Ginola), il mondo guarda sempre con maggior sospetto e inquietudine all'avvento della famiglia reale saudita. Finita nel mirino anche dei vicini di casa del Qatar, tra i principali accusatori di Riyhad in tema di pirateria televisiva, nello specifico nei confronti del canale BeInSports, di proprietà proprio della famiglia Al Thani e distributore delle partite del campionato inglese in Medio Oriente. Una storia piena di legami col football, ma che di calcistico ha davvero ben poco.

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