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  •  Il paradosso di Draxler: leader nella Germania, riserva nel PSG. E la Juve...

    Il paradosso di Draxler: leader nella Germania, riserva nel PSG. E la Juve...

    • Alessandro Di Gioia
    "Nemo propheta in patria" recita un antico detto latino, che sta a significare di come nessun uomo riesca a essere veramente apprezzato nel proprio paese: un proverbio che non si addice a Julian Draxler, classe '93 trequartista della Germania, colui che sembra aver ereditato i gradi di leadership che nel centrocampo della nazionale teutonica erano la prerogativa di Michael Ballack e Bastian Schweinsteiger, e ora sono propri di Sami Khedira.

    LEADER DELA 'GENERAZIONE DI FENOMENI' - Leader in campo, leader fuori: lo aveva già dimostrato durante la Confederations Cup in Russia, nella quale ha trascinato i suoi compagni alla vittoria, pur essendo il Manschaft privo di numerose stelle, venendo premiato come miglior calciatore del torneo. Lo ha confermato ieri nella gara contro la Norvegia, valida per le qualificazioni al Mondiale 2018 in Russia: sei reti agli scandinavi e primo posto blindato, con la bellezza di otto vittorie su otto partite e cinque punti di vantaggio sull'Irlanda del Nord seconda. Un pass Mondiale scontato, con la garanzia di essere la squadra da battere anche in territorio ex sovietico: più che il gol e l'assist all'ex compagno Goretzka però, stupisce la personalità con cui si muove in campo e aiuta i compagni, superiore persino a quella del capitano Thomas Muller. Un giocatore a tutto tondo, cresciuto anche nell'aspetto nel quale lo si riteneva più carente, e pronto a guidare una nuova generazione di fenomeni alla conquista del quinto Mondiale.

    QUANT'E' DURA LA VITA A PARIGI! - Già, ma non è tutto oro quel che luccica per Julian: nonostante gli arrivi di Neymar dal Barcellona e di Mbappè dal Monaco, nessuna fuga da Parigi per lui. Al PSG Draxler vuole battere la concorrenza: "Per me un trasferimento non è mai stato un tema", ha dichiarato, conscio di poter giocarsi le sue carte anche sotto la Tour Eiffel. I dati sono impietosi, solo 12 minuti giocati in Ligue 1 finora in due gare, entrambe da subentrato, 5' contro il Tolosa e 7' contro il Saint Etienne, dopo l'assenza per infortunio nelle prime due giornate. Statistiche agghiaccianti, se si pensa che Mbappè era ancora un calciatore del Monaco.

    ARSENAL, INTER E JUVE SULLE SUE TRACCE - 
    Nonostante le rassicurazioni di Emery, il futuro di Draxler a Parigi è a forte rischio: in scadenza nel 2021, possibile che il PSG decida di cederlo  per fare cassa, se non verrà utilizzato a dovere. Su di lui si era scatenato l'Arsenal, che pensava di sostutuire il partente Sanchez con il tedesco, ma anche l'Inter ci aveva fatto un pensierino, salvo poi dovere far i conti con il FPF. Ma Draxler è un vecchio pallino della Juventus, che provò ad acquistarlo ai tempi dello Schalke 04, salvo poi venire beffata dal Wolfsburg e dover ripiegare su altro: ma come raccontava in una nota canzone Antonelli Venditti, "certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano...". Che possa essere lui il campione innesto dei bianconeri per puntare alla Champions? A gennaio avremo la risposta: per ora Draxler è profeta in patria, comprimario in Francia. 

    @AleDigio89

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