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  • Il paragone con Morata, lo sponsor Cassano: chi è Hlozek, il baby d'oro seguito dal Milan

    Il paragone con Morata, lo sponsor Cassano: chi è Hlozek, il baby d'oro seguito dal Milan

    • Federico Zanon
    Diciotto anni da compiere il prossimo 25 luglio, un talento che non si vedeva dai tempi di Nedved e Rosicky. Adam Hlozek è il nuovo che avanza del calcio ceco, un ragazzo destinato a far parlare di sé per tanto tempo. Il suo cartellino è di proprietà dello Sparta Praga, del quale difende i colori dall'età di 12 anni, al quale è legato da un contratto in scadenza nel 2022, ma potete scommetterci, non lo vedremo ancora a lungo nella città di Kafka. Partirà, destinazione una big d'Europa, il copione è già scritto. 

    CHE NUMERI - Potrebbe farlo già quest'estate e non sarebbe una sorpresa. Bruciare le tappe è stata sempre una sua caratteristica. Dopo aver giocato solo una manciata di partite con l'under 19, Hlozek fa il suo debutto in prima squadra nell'ottobre 2018, a 16 anni e 70 giorni, in un match di coppa nazionale contro lo Slavoj Polna, trovando anche uno dei gol del 4-1 finale. Un mese più tardi segna la sua prima rete in campionato nella sfida di cartello contro il Viktoria Plzen. In questa stagione stupisce tutti con 8 gol e 9 assist in 37 partite, giocando da attaccante esterno nel 4-3-3 disegnato da Vaclav Kotal. Numeri da giocatore fatto e finito, perfettamente calato nella parte.

    SPONSOR CASSANO - Al telefono del suo agente Paska e del direttore sportivo dello Sparta Rosicky sono arrivate proposte da diversi club, oltre a Bayern Monaco e Arsenal, che Hlozek ha rifiutato quando aveva 15 anni, si sono fatte avanti Borussia Dortund, Chelsea, Lipsia e Milan, su indicazione di Rangnick. Per Hlozek, che qualcuno paragona a Morata, stravede Cassano, che durante il lockdown parlò così in una diretta IG con Vieri: "È un esterno pazzesco, una roba imbarazzante. Se lo vedi ti innamori. È un 2002. Forte di testa, ha passo, ha qualità top, sa rifinire. Fa tutta la fascia ma può giocare anche in altre posizioni dell’attacco. Lo consiglio ai direttori sportivi italiani".

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