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    Il Parma è una squadra, la Juventus no. Senza Champions, stagione tragicomica e a rischiare sarebbe Giuntoli

    Il Parma è una squadra, la Juventus no. Senza Champions, stagione tragicomica e a rischiare sarebbe Giuntoli

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Il Parma sembrava una squadra, la Juventus no. Alla quarta uscita firmata Tudor, i bianconeri hanno cancellato quanto di buono avevano mostrato finora. Prestazione opaca, abulica, noiosa. Da squadra che pensa già alle (immeritate) vacanze anziché ad un finale di campionato che, senza qualificazione Champions, sarebbe tragicomico. Cioè tragico per le conseguenze economiche. E comico per le aspettative sbandierate a inizio stagione.

    Complimenti al Parma, invece. E non solo per il salto in classifica: 6 punti di vantaggio sul terzultimo posto non sono garanzia di salvezza, ma quasi. E complimenti a Chivu, che se non sciuperà nel tempo l’impressione iniziale, avrà una traiettoria da allenatore pari alla carriera da giocatore.

    Pagelle bianconere piene di critiche e insufficienze. Anche per la resa caratteriale dallo splendido colpo di testa vincente dell’argentino Pellegrino, su cui Di Gregorio non avrebbe potuto fare molto di più, ma è comunque rimasto a guardare. Dai tre difensori, solo conferme: nel bene e nel male. Kalulu vivace, ma un po’ arruffone, Veiga preciso con disciplina tattica, Kelly sempre approssimativo e inesistente nel momento decisivo: a conti (già) fatti, una ventina di milioni che sarebbe stato meglio risparmiare…

    In chiaroscuro anche i quattro del centrocampo. Imbolsito McKennie, poi uscito per infortunio. Assai meno potente e volenteroso del solito anche Thuram. Ordinatino e precisino invece Locatelli, certo non brillante ma meno approssimativo dei suoi compagni di reparto. Tra cui anche Cambiaso, ancora in pieno momento opaco.

    In avanti chi se l’è cavata, almeno si è impegnato, è Nico Gonzalez, seppure poi sia andato progressivamente spegnendosi. Kolo Muani inesistente nel primo tempo, poi nella ripresa autore di qualcosina, compreso di un tiretto rasoterra, debolissimo e bloccato da Suzuki con una parata senza enfasi. E poi il mistero Vlahovic, che forse stavolta non ha nemmeno sudato.

    Anche senza goal, almeno nelle occasioni recenti si era sbattuto. A Parma, nulla. Nulla di nulla. Sostituito dopo 45 minuti con Conceicao che ha messo un po’ di bollicine, però in una squadra evidentemente sgasata. Alla fine il mini-portoghese è stato l’ultimo ad arrendersi. E lo stesso vale per l’altro subentrato Yildiz: un paio di spifferi in una Juventus soffocata.

    La classifica bianconera adesso si mette male, perché non preoccupano solo le vittorie delle avversarie dirette (Bologna, Lazio e anche Fiorentina). Mette ansia il calendario che, passata la prossima formalità del Monza, opporrà proprio Bologna e Lazio, entrambe in trasferta. Prima della partita il direttore sportivo Giuntoli aveva dichiarato, testuale: “Saremmo tutti felici di confermare Tudor”. Ma senza 4° posto sarà difficilissimo restare in panchina per Tudor. E quasi impossibile rimanere al comando proprio per Giuntoli.

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