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  • Il pm 'anti-Conte': 'Calcioscommesse, tutto come prima. Il calcio è omertoso'

    Il pm 'anti-Conte': 'Calcioscommesse, tutto come prima. Il calcio è omertoso'

    Roberto Di Martino, il pm di Cremona noto per l'inchiesta sul calcioscommesse, parla a la Repubblica il giorno dopo l'assoluzione dell'indagato principale dell'indagine, il ct della Nazionale Antonio Conte

    Dottor De Martino, cosa pensa dell'inchiesta?
    "Penso che da oggi l'allenatore di una squadra di calcio che veda i suoi giocatori fare degli imbrogli è autorizzato a non intervenire, a fare finta di niente".

    E' deluso per come è andata?
    "Ci sono alcune cose buone, altre meno. Su tutto domina la consapevolezza che l'immagine della mia inchiesta sia legata a Conte. E invece il fulcro di tutto era l'associazione a delinquere, che è stata confermata e verrà processata a Cremona. Ma in fondo l'ho sempre saputo che sarebbe successo questo. Tanto che probabilmente anche io nell'affrontare nel caso Conte mi sono impegnato di più, proprio sapendo che era un caso delicato".

    Ma non è stato sufficiente.
    "Io sono convinto di quello che ho fatto. Io continuo a pensare, a differenza del gup, che se un allenatore sa di una combine ha l'obbligo di intervenire".

    Ad oggi, rifarebbe l'inchiesta sul calcioscommesse?
    "Forse no. O meglio. Se potessi ricominciare da capo rifarei tutto in modo diverso. Puntando solo sull'associazione a delinquere e tenendo fuori le singole partite".

    In questo modo però l'inchiesta su Conte non ci sarebbe stata.
    "Resto convinto di ciò che ho fatto. Ma forse è anche vero che dovrebbe essere il calcio a smascherare determinate situazioni. Ma non ha voluto. Di buono c'è che grazie al nostro lavoro le pene sono state inasprite. Si può intercettare. Accontentiamoci".

    Pensa che il calcio non abbia colto l'opportunità offerta dall'inchiesta?
    "Chiaramente no. Il problema non esiste per nessuno. Secondo me non è stato risolto proprio un bel niente. E' tutto come prima".

    Si continua a scommettere?
    "Sì". 

    E della giustizia sportiva cosa pensa?
    "Mi aspettavo di più. Ma del resto abbiamo finalità diverse. Noi cerchiamo la verità. Loro vogliono autoproteggersi. Non fanno nulla che possa essere 'distruttivo'. L'omertà nel calcio è evidente. Ma è una omertà, diciamo così, istituzionale, di sistema".  

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