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  • Il pomeriggio tormentato di Mandorlini

    Il pomeriggio tormentato di Mandorlini

    Lo aspettavano da una vita: da quel famoso «Ti amo terrone». E quando l'hanno visto entrare sono impazziti. A ogni passo, tutto lo stadio rimbombava in un boato di insulti e epiteti irripetibili. «Figlio di puttana» tra i più gentili, urlato da 5mila persone inferocite. Andrea Mandorlini ha raggiunto la panchina (difesa da due agenti) percorrendo il terreno di gioco guardando dritto verso quella curva ostili. È stato solo l'inizio. Perché la fine è stata anche più amara. Soprattutto per quei trecento di supporters gialloblù arrivati a Nocera dopo un viaggio allucinante durato tutta la notte: non solo sono stati fatti entrare allo stadio 20 minuti dopo per ragioni di sicurezza, quando il loro Verona già era sotto di 2 gol. Ma dopo aver ingoiato la tripletta dell'ultima della classe, e gli sfottò di un pubblico, hanno pure visto srotolare nella curva avversaria il loro striscione «Butei della Busa», all'inno «Uno di meno, uno striscione di meno». Era quello rubato nella gara di andata. I tifosi scaligeri impietriti guardavano schiumando rabbia. Se ne ricorderanno, purtroppo. Anche perché fuori, è andata di male in peggio: i loro pulmini investiti da una pioggia di sassi, rotti i vetri anche ad alcune macchine. Polizia ovunque, strade paralizzate e celerini a manganellare ai quattro angoli di Nocera. Anche negli spazi scavati nel cemento riservati agli spogliatoi e alla sala stampa l'aria era rovente. La premessa: un bimbo di poco più di 9 anni seduto in prima fila nella sala delle interviste con una scritta riservata al tecnico gialloblù: “Benvenuto al sud”. Un dispetto. Una provocazione. Ma è un giornalista a fare saltare i nervi a Mandorlini: dopo la bella gara di Torino a Nocera si sarebbero aspettati di più, ironizza. Il tecnico gialloblù risponde evasivo, l'altro si incendia e se ne va ringhiando a denti stretti parole che solo Mandorlini capisce. Infatti molla il microfono e gli risponde urlandogli di andarsene lui a casa e che esulterà quando lui e il Nocera se ne andranno in C. Non l'avesse mai detto! È il finimondo. Corrono i poliziotti a placare gli animi, Mandorlini imbufalito non si trattiene, la stampa locale nemmeno. Alcuni fanno da paceri, l'aria è tesa. Tanto che Alberto Alpino, commentatore di Sky della partita, scrive poco dopo sul suo profilo Facebook: «Giulietta è una zoccola e Romeo un cornuto». Giusto a ribadire quale era lo spirito. La notizia fa il giro del web e arriva alle orecchie di Giovanni Federico, responsabile di Sky per la serie B. Che si precipita a scusarsi con Verona, i tifosi e la società e assicura che lo farà personalmente incontrando l'assessore Sboarina in occasione della sfida col Cittadella. «Mi assumo la responsabilità di quanto accaduto», dice. «Mi dissocio e condanno a nome mio e di Sky non solo da quanto pubblicato dal nostro collaboratore su Facebook, ma anche dalla telecronaca che ha condotto. Posso solo assicurare che non accadrà più».

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