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  • Il rigore di Iaconi:| 'Brescia, prima i conti'

    Il rigore di Iaconi:| 'Brescia, prima i conti'

    I gesti sono pacati, lo sguardo è mite, le parole escono quasi in un sussurro. Ma non c'è nessuna arrendevolezza, nessuna incertezza, nessuna debolezza nei concetti che esprime con chiarezza e precisione. 
    Andrea Iaconi è pronto per la «missione impossibile»: ricostruire il Brescia dalle fondamenta, ripartire dopo una retrocessione velenosa come l'arsenico, rimettere a posto i conti di una società in difficoltà come probabilmente mai nella sua centenaria storia. E per cominciare spazza i dubbi sul suo ruolo e sulle ombre che lo seguono: «C'è un solo direttore sportivo al Brescia ed è Andrea Iaconi - dice -. Gianluca Nani è un amico, è legato al presidente Corioni da oltre 12 anni, ma ci sta solo dando una mano anche perchè per comprare e vendere i giocatori spesso serve l'aiuto di tutti». 

    E RIVELA: «Ancor prima che iniziasse il mio rapporto con il Brescia, Corioni mi ha chiesto se preferivo che Nani uscisse subito di scena a tutti gli effetti. Sapevo però che aveva intavolato già alcune trattative e non mi sembrava giusto che i rapporti si troncassero immediatamente. Ma - conclude – i ruoli e i compiti sono chiari e Gianluca è solo una delle persone che in questo momento ci possono dare una mano». 
    Il lavoro che lo attende non è semplice, ma Iaconi rifiuta l'etichetta dell'uomo in grado di far le nozze con i fichi secchi: «Si tratta solo di poter lavorare in una certa direzione - spiega -. So benissimo quali sono i problemi del Brescia. In questo momento una cosa che mi dispiace è di non poter rimanere a tempo pieno qui a Temù insieme alla squadra. Restare a contatto costante con il gruppo aiuta a conoscere meglio i giocatori Ma ho alcuni collaboratori fidati che mi tengono costantemente informato. E poi - garantisce - tutte le volte che potrò salirò a Temù. In questi giorni ci sono da sistemare molte cose a livello organizzativo interno, a cominciare dal settore giovanile che per società come la nostra è fondamentale. Devo parlare con gli allenatori, i tecnici e gli osservatori, capire gli eventuali problemi e gettare le fondamenta per il lavoro che dovrà esser fatto». 
    Iaconi e Corioni: «Vedevo il presidente alle riunioni di Lega e ho sempre pensato che fosse un presidente calcisticamente competente. Quando mi ha telefonato per propormi l'incarico di direttore sportivo del Brescia, ci siamo incontrati e abbiamo parlato a lungo. La situazione del Brescia è difficile - conferma il direttore sportivo biancazzurro -, ci vorranno tempo e pazienza. I tifosi credo abbiano capito la nostra situazione. Comprendo la loro delusione per una retrocessione devastante, ma sono certo che ci staranno vicini. La priorità è sistemare i conti». 
    SI PARLA delle questioni più scottanti del mercato: «Non mi ha sorpreso il fatto che il Bologna al momento si sia tirato indietro per Caracciolo. Prima di arrivare a Brescia, sono stato a Bologna per una quindicina di giorni, a stretto contatto con il vicepresidente: so benissimo quali sono le loro attuali disponibilità economiche. Noi abbiamo la necessità di vendere: Caracciolo, Diamanti e Konè lasceranno Brescia. Ci vorrà tempo, ma alla fine partiranno. E fino a quando non incasseremo, non potremo acquistare».
    Servirebbero rinforzi: «Sul piano della costruzione del nuovo Brescia - ammette -, questo non è il massimo, soprattutto per l'allenatore, ma la situazione è questa e non siamo i soli». 
    Sposato, una figlia che si sta per laureare e studia il cinese, Iaconi crede fortemente nel nuovo corso del Brescia e nella chiarezza dei ruoli: «Se non fosse così - afferma - non avrei mai accettato la proposta di Corioni. E, siatene certi, se dovessero venire a mancare certi presupposti, non avrei problemi ad andarmene e il presidente lo sa fin dall'inizio. Ma sono sicuro che non ci saranno problemi».


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