A veva promesso, la sfida Champions di San Siro, uno spettacolo di alto livello. Fuochi d'artificio per un quarto d'ora, poi il decisionismo di Rizzoli ha spento le luci, il rosso a Candreva ha spezzato gli equilibri, il Milan ha preso a spingere forte, la Lazio si è assestata al meglio, ma quando nel finale del primo tempo è arrivato il doppio svantaggio, tutto è finito. L'assenza di Balotelli ha regalato a Pazzini straordinarie motivazioni, l'attaccante si è scatenato, De Sciglio ha imperversato sulla fascia sinistra, sfruttanto spazi invitanti, ai romani non è rimasto che onorare con il massimo impegno una gara sfortunata. E così il Milan balza per la prima volta al terzo posto, dimenticato l'avvio disastroso, ma la qualità della formazione di Allegri spiega il galoppo sfrenato di questo scorcio di stagione. Vista sull'Europa nello scontro certificato dal più alto punteggio complessivo in classifica, palcoscenico il Massimino, dove scenderà l'Inter per allontanare i fantasmi evocati dalla batosta di Firenze e dai un derby pareggiato senza grandi meriti.

Per Stramaccioni, ulteriore guaio gli spifferi che hanno rivelato la mezza rissa da spogliatoio con Cassano, incapace di cancellare le cattive abitudini. Nessuna sospensione, però a Catania Fantantonio non ci sarà, potrebbe tornare per il viaggio a Londra in Europa League. Nonostante la graduatoria sia di meno illustre spessore, il posticipo serale offre motivi di richiamo. La Roma vuole dare continuità alla sua risalita, ma il Genoa di Ballardini,non è quello iche un mese fa annaspava in acque infide. Assestate le posizioni, affiderà il contropiede a due ex, il giramondo Borriello e quel Bertolacci al quale sono rivolte attenzioni lusinghiere, la Roma farebbe bene a riportarlo a casa. Tornano i big assenti a Bergamo, dunque regia affidata alla qualità di De Rossi e Pjanic, Totti all'insegumento di Nordahl.