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  • La coerenza premia De Zerbi, il coraggioso che pare folle. Il Sassuolo da Nazionale è maturo e 2° non per caso
La coerenza premia De Zerbi, il coraggioso che pare folle. Il Sassuolo da Nazionale è maturo e 2° non per caso

La coerenza premia De Zerbi, il coraggioso che pare folle. Il Sassuolo da Nazionale è maturo e 2° non per caso

  • Luca Fazzini
Tredici minuti, tre gol ribaltati. Il Sassuolo sprofonda e risorge al Dall'Ara, vince il derby emiliano e sale al secondo posto, ponendosi a -2 dal Milan. Fortuna? No, merito del grande lavoro di Roberto De Zerbi e di un'identità che si conferma vincente. La coerenza premia ancora il tecnico bresciano, che anche contro il Bologna non si scompone mai, restando fedele al proprio dna. Equilibrio, giocate veloci, verticalizzazioni e mentalità sempre orientata all'attacco: nasce da qui un secondo posto che non è per nulla frutto del caso, ma di un ingranaggio che funziona da tempo.

ATTACCO SHOW - Se la difesa è ancora da migliorare (come dimostrano i tre gol subiti), centrocampo e attacco solo reparti collaudati e quasi perfetti. Merito della crescita di Locatelli, metronomo di qualità premiato da Mancini. Già, Mancini e la nazionale. Nella staffetta dei Roberto, Berardi e Caputo di smettere di segnare non ci pensano proprio. Tre gol per Mimmo, quattro per Ciccio: la macchina da gol funziona, e il conteggio totale recita 13 gol, uno solo in meno dell'Atalanta. Al pari (1-1) contro il Cagliari ha fatto seguito un triplo poker: 4-1 allo Spezia, 4-1 al Crotone, 4-3 al Bologna. Numeri impressionanti, ai quali vanno aggiunti i 22 tiri e le 13 occasioni da gol create oggi

CORAGGIO - Il Sassuolo, ora, è maturo: Locatelli ha personalità da vendere, Djuricic non è più una sorpresa, Berardi ha trovato la continuità necessaria, Caputo ha la voglia di un ragazzino. E non ci fermiamo qui: Maxime Lopez ha proposto buoni spunti, Raspadori ha fatto vedere giocate decisamente interessanti e all'orizzonte è in programma il rientro di Boga, senza dimenticare l'acciaccato Defrel. Niente male per una squadra votata all'attacco, fedele alle idee del proprio tecnico, bravo a non disunirsi e a non cambiare filosofia nemmeno sotto 3-1. "Sono contento di aver preso il terzo gol su una palla giocata da dietro, non dobbiamo aver paura di perdere i palloni, se c'è sempre voglia di far gioco, veniamo ripagati". Parrebbe una follia, per chi non conosce il metodo-De Zerbi. E invece chapeau a questo Sasol, che ora si gode un secondo posto decisamente meritato. 
 

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