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  • Il sindaco di Mosca si prepara a cancellare le restrizioni causate dal Covid-19

    Il sindaco di Mosca si prepara a cancellare le restrizioni causate dal Covid-19

    • Luigi Calligari
      Luigi Calligari
    Mentre nel resto del mondo le conseguenze causate dal Covid-19 e le relative misure di restrizione continuano a farsi sentire in maniera importante sulle persone e sull’economia delle diverse nazioni, dalla Russia arrivano notizie che vanno in controtendenza, e infondono una nuova speranza per un ritorno alla normalità sempre più alla portata.

    Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha deciso di interrompere tutte le misure che prevedevano la chiusura dalle 23 alle 6 del mattino per i locali come bar, ristoranti e discoteche, che erano soggetti a questo tipo di limitazioni dal 23 novembre dello scorso anno. Ovviamente bisogna tenere in considerazione il fatto che la battaglia contro il Covid-19 non è vinta e di conseguenza dovranno essere mantenute le precauzioni per quanto riguarda i posti a sedere e la relativa distanza di sicurezza tra i tavoli e tra i consumatori, però al tempo stesso sono misure importanti per tutti i lavoratori.

    Questo provvedimento arriva in seguito ai dati sui contagi rilevati in tutto il Paese. Nella capitale infatti, durante l’ultima settimana non si sono mai superati i 3000 casi, mentre nel resto della Russia i contagi giornalieri sono 17.741; un numero così basso non si registrava addirittura dal 29 ottobre 2020. Questi dati, sommati alla campagna di somministrazione del vaccino Sputnik V hanno permesso all’amministrazione di Mosca di poter concedere “quasi” un ritorno alla normalità, in modo da poter aiutare tutte quelle attività rimaste a lungo chiuse e provate dal punto di vista economico. Soltanto cinema, musei e teatri dovranno continuare ad operare al 50% della loro possibilità.

    Per quanto riguarda le aziende invece, l’obbligo di avere almeno il 30% di impiegati in smart working è stato trasformato in una semplice raccomandazione, a testimonianza che è comunque possibile tornare ad avere un’attività lavorativa molto simile a quella che noi tutti ricordiamo prima dell’arrivo del coronavirus. Al momento soltanto le università dovranno mantenere la didattica a distanza fino al 6 febbraio.

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