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  •  Il tifoso Berruto:|’Torino devi ‘blindare’ Cerci ‘

    Il tifoso Berruto:|’Torino devi ‘blindare’ Cerci ‘

    • L.C.

    Parlare con Mauro Berruto, coach della nazionale italiana di pallavolo, ti apre gli occhi e la mente sul mondo dello sport. Tifosissimo del Torino e grande conoscitore di tutto ciò che riguarda la gestione sportiva, nel suo modo di allenare miscela perfettamente nozioni di arte, letteratura e sport. Del resto il suo background universitario parla di una laurea in Filosofia presso l’Università degli Studi di Torino con la disciplina di laurea che è stata l’Antropologia Culturale e la tesi su una ricerca sul campo che lo ha portato in Madagascar a studiare un rito di passaggio, chiamato Sambatra, presso l’etnia Antambahoaka. Insomma non uno qualsiasi, un allenatore che prima di tutto è un uomo, un professionista stimolato sempre a cercare, nelle differenze, una ricchezza. In questo caso ci sentiamo anche vicini alla figura di Vincenzo Montella che nell’attenzione al tema della formazione e dello sviluppo delle risorse umane trova una parte decisiva del lavoro quotidiano, dove entrambi gli allenatori hanno come obiettivo quello di trasformare in prestazioni il potenziale degli atleti e delle squadre. In esclusiva a settimanale  Brivido Sportivo Mauro Berruto ha parlato di Fiorentina e del suo Torino.

    Coach Berruto, partiamo proprio da Montella, un allenatore di calcio che un po’ come lei è attento alla gestione di tutto ciò che ruota intorno alla squadra, all’atleta e alla gestione del gruppo.

    'Non ho ancora avuto la fortuna di conoscere Montella, ma mi piacerebbe molto. Ho già fatto due o tre cose a Coverciano per il mondo del calcio, ma non l’ho mai trovato e spero di poterci fare due chiacchiere il prima possibile. Mi piace molto la Fiorentina e mi affascina il modo di lavorare di Montella. Mi hanno parlato molto bene di lui. Ad esempio è uno che lavora molto anche sulla gestione del suo staff, cosa alla quale anche io presto molta attenzione’.

    Veniamo al suo Torino, che valutazione dà fino a qui della stagione granata?
    ‘Diciamo che è pericoloso fare valutazioni adesso visto che ancora la stagione non è finita. In ogni caso fino ad oggi la reputo buona, direi quasi sopra le aspettative di inizio anno. Soprattutto c’è la convinzione di poter avere davanti un buon futuro, il progetto che è partito due anni fa trasmette sicurezza. È arrivato un allenatore con le idee chiare, con una identità di gioco ben definita e quindi si può ben sperare’.

    Che valore assegna al gemellaggio fra Fiorentina e Torino? Come lo vive?

    ‘Io seguo la squadra da sempre e questa amicizia con la Viola per me è molto importante anche perché ci accomuna una certa antipatia per una squadra... Lo sento questo legame, lo trovo piacevole. Spero duri il più a lungo possibile anche perché a me la Fiorentina piace molto’.

    C’è un giocatore, magari della Fiorentina, che vedrebbe bene nella pallavolo?
    ‘Difficile da dire. L’unica esperienza reale che posso raccontarvi è questa: quando allenavo a Torino c’era un giocatore granata che oltre ad essere un appassionato di pallavolo era anche un buon giocatore e si trattava di Luca Bucci. Adesso non saprei dire chi potrebbe essere un pallavolista, posso però affermare che sia per altezza che per prestanza fisica gli atleti di calcio si stanno piano piano avvicinando a quelli della pallavolo’.

    In estate ci sarà da discutere su Cerci, in comproprietà fra Fiorentina e Torino.

    Io lo terrei senza ombra di dubbio, anzi su di lui costruirei le prossime stagioni. Ha riconquistato la Nazionale e dico anche giustamente. Ha avuto un’evoluzione positiva a Torino e in molte partite è stato decisivo. Il Torino lo deve blindare, è un tesoro per noi’.('Il Brivido sportivo')


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