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  • Il Torino perde contro l'ultima in classifica per la terza volta: a gennaio serve qualcosa, ma non sul mercato...
Il Torino perde contro l'ultima in classifica per la terza volta: a gennaio serve qualcosa, ma non sul mercato...

Il Torino perde contro l'ultima in classifica per la terza volta: a gennaio serve qualcosa, ma non sul mercato...

  • Gian Paolo Ormezzano
    Gian Paolo Ormezzano
Torino e Spal si affrontano nella serata torinese quasi calda se si pensa ai rigori ultimi e alle piogge costanti da reumatismi o tristezza o tutti e due gli accidenti insieme. Entrambe le squadre sono reduci dalla gogna del 3, ex numero perfetto: 3 sconfitte consecutive quella ferrarese, 3 gol in 15' presi a Verona (sul 3-0) da quella subalpina. Il Torino ha problemi cosmici, quelli che la Spal sogna di avere intanto che deve stare a coltivare l'anelito per il risultato purchessia. Il Torino ha nientepopodimenoché due attaccanti bravi, forti, vogliosi e però, per chissà quale dogma a monte, non da schierare troppo insieme: Belotti al pieno rientro dopo incidentuolo e recupero (pochi minuti a Verona) forse gonfiato di prudenze eccessive, e Zaza affermatosi specie a Verona, prima del disastro, e comunque tornato in panchina. La Spal vorrebbe avere problemi simili, la Spal è il povero che sogna il tozzo di pane e gioca contro quello che deve decidere fra pagnotta speciale di cereali rari e pane qualunque ma con gusto à l'ancienne. Mazzarri comincia per il Toro con Belotti e Zaza in panchina, e senza Baselli infortunato, e si gode il 3 (numero fatidico, comunque), nel senso di minuto del gol dei granata stavolta persino in storica tenuta granata. Gol dopo rimpalli assortiti, casino sommo sotto porta spallina e intervento finale di Rincon. Lo stadio resta quasi silenzioso, le curve protestano insieme contro i rigori dei daspo per tanti ultras.

Così facile, così trovato il vantaggio che il Torino si rilassa, Sirigu è chiamato a salvataggi dei suoi, routine o prodigio non si sa bene, la squadra di casa vive di Berenguer in spolvero, quella ospite di Petagna cocciuto nel buttarsi su ogni palla. Poche tracce di Belotti. Non è il più grande scontro degli ultimi tempi, diciamo che il "Clasico" spagnolo di mercoledì era leggermente meglio, ma mica di troppo. Al 42', anche se stavolta il numero 3 non c'entra, la Spal non può fare a meno di pareggiare, con un tiro da appena dentro l'area di Strefezza, su un'azione di attacco ferrarese diciamo normale, senza speciali sintomi di pericolosità. Il Toro della difesa sempre molliccia si arrabbicchia e sballa, Fabbri arbitro severo al limite della ferocia ammonisce Ansaldi, Mazzarri fa entrare Laxalt per lui fatto giallo dal cartellino, in finale di tempo Sirigu salva su Petagna.

Secondo tempo e dopo una decina di minuti Torino in dieci: Bremer già ammmonito fa un fallicchio a centrocampo, giallo e subito rosso, espulso lui che a Verona patì un rigore contro senza sapere bene come e fu il via alla rimonta scaligera. Esce persino più allibito che arrabbiato. In dieci il Torino fa meglio della Spal, intanto che ha inizio la giostrina dei cambi, nella Spal fuori Kurtic ex Toro per Valdifiori idem. Ci sono sviluppi da penalty in area spallina ma Fabbri è tutto fuorché casalingo. Poco dopo la mezz'ora Mazzarri mette dentro Zaza per Lulik, mossa che sa di scomessaccia, ormai. Passano 5' e proprio Valdifiori spedisce in area granata un pallone che Petagna tranquillo, quasi solenne trasforma di testa in gol, sotto gli sguardi degli avversari come stupiti del suo ardire, Petagna che è stato il meglio della sua squadra, capace di fare reparto (l'attacco) da solo.

E' 2-1, la reazione granata è accademica, recitata quasi, il poco che la squadra decimata si può permettere, comunque a tutto gas di volontà. Fabbri però senza pietà, e pubblico neanche più silente, inamidato, marmorizzato. Fine. Qualcuno riesce persino a ripescare il numero 3: terza volta che il Torino perde, in questo campionato, contro l'ultima in classifica, adesso la Spal e prima il Lecce (in casa) e la Sampdoria. La Spal che, bene schierata da Semplici allenatore tanto bravo quanto poco teatrante, si è presentata sotto di dieci posizioni in classifica e di 12 punti, ha giocato aperto senza neanche cercare mezzucci per perdere tempo, e adesso chissà se pensa di salvarsi o se si gode un sabato sera felice e basta. Intanto al Torino gennaio deve portare cose non acquisibili sul mercato, tipo serenità, coesione, praticità, insomma quello che fa il calcio sodo e valido e che ha un costo morale, non un prezzo materiale.

IL TABELLINO

Torino-Spal 1-2 (primo tempo 1-1)


Marcatori: 4' p.t. Rincon (T), 42' p.t. Strefezza (S), 36' s.t. Petagna (S)

Assist. 36’ s.t. Valdifiori (S)

Torino (3-4-3): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; Aina, Rincon, Lukic (33’ s.t. Zaza), Ansaldi (43’p.t Laxalt); Verdi, Belotti, Berenguer (16’ s.t. Meité). Alll. Mazzarri.

Spal (3-4-1-2): Berisha; Tomovic, Vicari, Igor; Cionek, Missiroli, Kurtic (29’ s.t. Valdifiori), Strefezza; Valoti (23’ s.t. Murgia); Petagna, Paloschi (39’ s.t. Di Francesco). All. Semplici. 

Arbitro: Fabbri di Ravenna

Ammoniti: 24’ p.t. Ansaldi (T), 41’ p.t. Bremer (T), 41’ p.t. Mazzarri (T), 44’ p.t. Sirigu (T), 15’ s.t. Semplici (S), 18’ s.t. Valoti (S), 23’ s.t. Igor (S), 26’ s.t. Missiroli (S), 37’ s.t. Petagna (S)

Espulsi: 11’ s.t. Bremer (T)​

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