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  • Il 'Toro 2' ha vinto:| E ora torna in panchina...

    Il 'Toro 2' ha vinto:| E ora torna in panchina...

    • A.S.

    E adesso accantonarli sarà un po' più difficile. Già, perché molti dei protagonisti del Toro 2 che domenica scorsa hanno brillantemente superato l'insidioso ostacolo Siena, dovranno lasciare spazio ai 'titolari' e riaccomodarsi in panchina. Destino ingeneroso il loro ma è chiaro che l'interesse della squadra viene prima di tutto, anche delle legittime aspirazioni personali. Tanto per fare qualche esempio, Valerio Di Cesare (ieri tra l’altro si è fermato), Pablo Caceres, Matteo Brighi, e pure Valter Birsa (quest'ultimo ieri febbricitante mentre il titolare Santana è tornato ad allenarsi in gruppo). Tuttavia Giampiero Ventura, la società e anche i tifosi hanno una consapevolezza importante in più e cioè che dietro ai migliori, o presunti tali, c'è un gruppo di ragazzi in grande crescita, pronti e in grado di fornire adeguate garanzie. La gioia, a stento contenuta, dal tecnico genovese subito dopo il successo sui bianconeri senesi era più che giustificata. Riuscire a imporsi in serie A senza otto titolari è un'impresa più che significativa. Che riempie di orgoglio chi ha lavorato dentro il Toro in quest'ultimo periodo. E' stata definita la vittoria del gruppo perché sono arrivate risposte importanti anche da chi nella prima parte di campionato era rimasto ai margini della prima squadra. E anche da chi pare aver le valigie in mano, come Brighi. Mica cose da poco...

    PUBBLICO FELICE - E i tifosi hanno capito le grandi difficoltà che il Toro aveva davanti a sè ed hanno sostenuto con grande calore i protagonisti in campo, perdonando anche gli errori, e, anzi, applaudendo chi sbagliava per troppa foga. Già, perché una squadra completamente inventata, priva di tante certezze, con esordienti o quasi a lottare sul prato è riuscita a giocare con lo 'spirito Toro', dando tutto senza risparmiarsi mai, finendo per conquistare il proprio pubblico, centrando l'obiettivo vittoria senza magari incantare ma dimostrando grande carattere. E al termine della partita, quando i giocatori sono andati tutti insieme sotto la Maratona a festeggiare con i tifosi, hanno ricevuto un applauso coinvolgente, che è parso (ma forse era soltanto un'impressione) addirittura più entusiasta di tante altre volte.

    IL FUTURO - Guardare avanti, dunque, senza però scordare mai il recentissimo passato. Ben sapendo che il Toro non è soltanto Rolando Bianchi, Angelo Ogbonna, Jean François Gillet, Alessandro Gazzi... ma anche Di Cesare, Sergiu Suciu (entrato nella ripresa con il piglio del gladiatore), Danilo D'Ambrosio, Basha e, certamente, Caceres. Insomma il gruppo lievita: magari non produrrà fenomeni ma giocatori veri. E di questo ci si era già accorti con la costante crescita di Rodriguez, che è addirittura riuscito perfino a far passare in secondo piano la lunga assenza di Ogbonna. Poco più di tre mesi fa si considerava l'uruguaiano un oggetto misterioso e lo si guardava con un po' di diffidenza. Ora invece è diventato un punto fermo del reparto arretrato granata e uno dei difensori più positivi del campionato italiano. E il bello è che continua a migliorare partita dopo partita. Domenica, a Pescara, mancherà Rolando Bianchi e Vitor Barreto non è ancora arrivato. Salvo imprevisti torneranno gli squalificati e si rimetterà a disposizione l'ex infortunato qualche infortunato Mario Santana. Ma da domenica scorsa Giampiero Ventura è un po' più tranquillo per il futuro. In riva all'Adriatico sarà dura, gli abruzzesi in casa sanno fare male, ma sicuramente questa sfida incute meno timori di una settimana fa. Vero, magari mancherà un po' di qualità in questo organico granata, che i dirigenti, presidente in testa, dovranno essere bravi a reperire in questi giorni di mercato, ma in quanto a cuore e a muscoli, e pure a organizzazione di gioco, il Toro non sembra inferiore a nessuno. L'obiettivo stagionale è la permanenza in serie A per poi, come dice Ventura, 'avviare un progetto di crescita generale in funzione di una squadra sempre più competitiva'. Mancano 18 partite al sospirato traguardo che ora pare più vicino anche grazie alla prestazione dei protagonisti del Toro 2.

    (Tuttosport - Edizione Locale)

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