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  • Immunità di gregge a fine anno è impossibile. La Ue paga la prima rata del Recovery, per le successive voi vi fidereste dell'Italia?

    Immunità di gregge a fine anno è impossibile. La Ue paga la prima rata del Recovery, per le successive voi vi fidereste dell'Italia?

    • Mino Fuccillo
      Mino Fuccillo
    Ue contro AstraZeneca e variante indiana in Veneto: ultime dal Covid.
    Unione Europea fa causa ad AstraZeneca: troppe dosi non consegnate, contratto forniture non rispettato. Zaia annuncia: casi di variante indiana anche in Veneto. India, dove negli ultimi giorni circa 400 mila contagi al giorno. Non molte settimane fa l'India veniva raccontata come là dove immunità di gregge raggiunta o quasi. India, altro nome dell'illusione prima chiamata Svezia, l'illusione di una immunità di gregge da raggiungere infettandosi più o meno tutti e proteggendosi più o meno niente.

    Immunità di gregge in Italia a fine anno impossibile.
    A fine 2021 la popolazione italiana dal punto di vista vaccinale sarà divisa in tre tronconi. Da zero a 16 anni: quota di popolazione non vaccinata. Da 50 a 90 anni: popolazione vaccinata all'80/90 per cento. Popolazione tra i 16 e i 50 anni: popolazione vaccinata al 50 per cento o giù di lì (sotto i 50 si registrerà minore adesione alla vaccinazione). Sommando i tre tronconi non si arriverà al 70/80 per cento della popolazione totale vaccinata. Quindi immunità di massa sì (cioè gran parte della popolazione in cui il virus non attecchisce e circola) ma immunità di gregge no (popolazione all'interno della quale virus trova tanti vaccinati da non poter circolare e attecchire).

    Carabinieri e poliziotti, non è una barzelletta ma fa sorridere.
    Calabria, Corigliano, provincia Cosenza: due Carabinieri di pattuglia si fermano per un caffè al bar. Bar affollato al bancone di persone che stanno e consumano senza mascherine e distanza, sono poliziotti, in divisa e in borghese. I Carabinieri li multano per violazione norme anti Covid. Storia che fa sorridere.

    Ristorante a sera: conto alle 22 o 15 minuti prima?
    Anche questa è un po' comica, comunque surreale. Appassionato dibattito e scontro su: cena a ristorante, coprifuoco alle 22, dunque il conto da chiedere 15-20 minuti prima (il tempo di tornare a casa) o ci si può alzare da tavola alle 22 e il tempo per rientrare a casa viene abbonato e fa sconto sul coprifuoco? Ne discutono giornali, ministri, radio, social. Discussione in realtà astratta: nessuno nella realtà ti ferma o multa da settimane e settimane se tra le 22 e le 23 sei per strada tornando a casa.

    Supermercati poco sicuri: quota 18 per cento.
    Supermercati: 981 controlli, 173 non in regola. Troppa gente dentro, troppa gente fatta entrare tutta insieme, poca distanza tra i clienti, poca igiene intesa come sanificazione locali e carrelli, casse, scaffali e Pos. Dove? Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno, Catania, Parma, Cagliari, Perugia, Palermo, Udine, Taranto. Dodici i supermercati chiusi per inadempienze. Diciotto per cento, poteva andare peggio. Diciotto per cento la percentuale di quelli che se ne fregano o fanno come nulla fosse. Più o meno la stessa percentuale di popolazione che ignora, snobba, nega o se ne sbatte. Una minoranza che però basta e avanza per rendere inutili o meno efficaci le prudenze e la responsabilità del restante 82 per cento.

    Concorrenza, fisco, giustizia: quanto davvero vogliamo cambiare con i soldi del Recovery?
    Recovery o Next Generation Ue: Draghi sta illustrando al Parlamento il piano italiano, entro aprile lo presenta a Bruxelles e la Ue, se approva, paga a luglio la prima rata (24 miliardi) dei circa 200 che l'Unione destina all'Italia in sei anni (parte in prestiti, parte in erogazioni a fondo perduto). Si discute, anche qui appassionatamente, su chi debba maneggiare e spendere quei soldi una volta arrivati in Italia. Si discute niente e per nulla appassiona la questione ignota e non frequentata del se il sistema Italia sia in grado e abbia voglia davvero di usarli i miliardi per cambiare i connotati di giustizia, fisco, concorrenza, lavoro nero, mercato del lavoro, Pubblica Amministrazione...
    A rate, ma tra una rata e l'altra...
    I miliardi arrivano a rate, in sei anni. La rata successiva arriva, viene pagata se il paese che ha incassato la rata precedente ha fatto o sta facendo secondo impegni, promesse, calendario, avvicinamento o raggiungimento obiettivi. Esempio: hai garantito per diminuzione durata processi o per Pubblica Amministrazione più veloce e hai dovuto garantire su numeri da raggiungere tappa per tappa. Non puoi dire: scusate, non ci sono riuscito però la rata successiva dei miliardi datemela lo stesso. Se non hai fatto nulla o troppo poco, la Ue la rata successiva non la paga. L'Italia si è impegnata a realizzare a tappe precise in sei anni una giustizia non più solo a misura e scelta e tempi della Magistratura, una Pubblica Amministrazione non più solo a immagine e somiglianza e controllo dei sindacati, una concorrenza non più solo a misura di chi nei commerci e nei servizi c'è già, un fisco non più gravante solo su lavoro e impresa ma anche su patrimonio, rendita e consumi, una volontà pratica di reale repressione di elusione ed evasione fiscale. Per la prima rata la Ue si fida, fa a fidarsi che sistema sociale ed economico italiano, partiti politici ed elettorato vogliano farlo sul serio, vogliano davvero smontare cose di cui molte categorie e vasti strati di opinione sono affezionati e gelosi custodi La prima rata la Ue la pagherà. Per le altre e successive voi vi fidereste di noi?

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