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  • Impresa Inter, ma il calcio italiano non è automaticamente grande: ricordate la Roma?

    Impresa Inter, ma il calcio italiano non è automaticamente grande: ricordate la Roma?

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Credo che il calcio italiano tornerà ad essere grande e, perciò, giustamente celebrato, quando non lascerà passare quattordici anni tra la vittoria di una Champions e l’altra. Oggi gloriarsi perché abbiamo tre squadre tra le otto migliori della massima competizione europea (dò per scontato che il Napoli vada ad aggiungersi a Milan e Inter) è un esercizio molto interno e un po’ provinciale. Prima di tutto perchè otto sono tante e alcune, come il Manchester City, che ieri notte ha rifilato sette gol al Lipsia, sembrano stagliarsi in un’altra dimensione. In secondo luogo, perché la qualità delle nostre prestazioni, a parte, ovviamente, il Napoli, non si affranca mai da una grande difesa e da qualche virtuoso contropiede

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    Per carità, non sarò io a cercare di ridurre a poco più di normale un’impresa che non vedevamo da tempo. Ma da questo a vincere la Champions League o a pensare ad una finale tutta italiana, per me ce ne corre. Ricordo che anche la Roma di Di Francesco arrivò in semifinale, eliminando il grande Barcellona. Tuttavia anche quello fu un miracolo incompiuto, visto che a distanza di pochi anni, tutto è stato rimosso senza lasciare neanche un vago cenno di cronaca. L’Inter che si è salvata ad Oporto è stata in tutto una squadra italiana e italianista: ha difeso, ha lottato, ha sofferto, sopravvivendo anche ad un eroico corpo a corpo finale. Coraggio e unità non sono mancati. Ma per ammaliare l’Europa serve molto altro. 
     

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