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Impresa Milan, Pioli ci crede: Rugani su Ibra e il problema Pjanic, questa Juve è vulnerabile e rischia tutto

Impresa Milan, Pioli ci crede: Rugani su Ibra e il problema Pjanic, questa Juve è vulnerabile e rischia tutto

  • Giancarlo Padovan
    Giancarlo Padovan
Anche i tifosi bianconeri più irriducibili saranno d’accordo con me se sostengo che questa sera, a San Siro, la Juventus possa perdere la prima partita post Coronavirus o comunque due punti nella corsa allo scudetto con la Lazio. Per quanto choccata e malridotta, la squadra di Simone Inzaghi ritrova Immobile e Caicedo (anche se ha perso Correa) in attacco, recupera Milinkovic-Savic, uscito con una caviglia contusa dalla gara contro il Milan, e conferma Lucas Leiva in regia. Per vincere a Lecce basta e avanza. Perciò, in caso di sconfitta della Juve a Milano, i punti da sette scenderebbero a quattro (a cinque se sarà pareggio) con la prospettiva per la capolista di affrontare nell’ordine l’Atalanta (sabato), il Sassuolo e la stessa Lazio in meno di due settimane. Da cosa nasce il mio sentimento negativo? Da almeno tre ragioni che vado a enunciare.

La prima: a Sarri mancheranno De Ligt e Dybala, squalificati, cioè i due uomini più in forma della squadra.
La seconda: il Milan, rivitalizzato dalla vittoria di Roma, proprio contro la Lazio, sta bene atleticamente e mentalmente, nel senso che crede ad ogni impresa anche perché deve far punti per raggiungere la zona Europa League.
La terza: sia nella gara d’andata a Torino, sia nelle due partite di semifinale in Coppa Italia, il Milan ha messo sempre in difficoltà la Juve che ha vinto solo una volta (in campionato) e non certo con merito.

Dicono tutti: ma la Juve ha una rosa vasta, praticamente due squadre. Sarà, ma per me ha ragione Sarri quando afferma che stasera si ritrova con quindici giocatori, a meno che non si vogliano contare il terzo portiere o quelli dell’Under 23, tra l’altro impegnata nei play off per la scalata alla B. Chi sarà il sostituto di De Ligt, ripeto, il più in forma tra i difensori?Chiellini (in gruppo da pochissimo), né Demiral (che si aggregherà a fine luglio), ma il candido Rugani, cioè il quinto tra i difensori centrali. Il ragazzo gioca pochissimo, la Juve ad ogni estate sembra sempre in procinto di venderlo, ma anche quest’anno è rimasto. Sarri lo avrebbe voluto al Chelsea, però da quando è in bianconero lo apprezza assai poco. Ora se si pensa che Rugani dovrebbe essere il primo marcatore di Ibrahimovic (e di Rebic) c’è da provare un qualche imbarazzo. Il problema non sono le doti fisiche e tecniche del giocatore, ma la sua pallida personalità, lo scarso ardore e una propensione alla lotta assai ridotta. Per paradosso Rugani segna, sui calci da fermo, più di De Ligt, ma non è questo che si vuole da lui. Che sia un rischio è palese, dunque la Juve si presenta vulnerabile.

Quanto all’assenza di Dybala - l’uomo che per otto volte ha indirizzato la partita con il gol dell’1-0 - sarà colmata dall’impiego di Higuain, mai titolare da quando è ripreso il campionato. Sarri ha ammesso di litigare nello spogliatoio solo con lui “perché ne ha bisogno” (Higuain, non Sarri), però non sa quanta possa essere la tenuta atletica del Pipa. Fino a quando starà in campo (non penso a più di un’ora), la Juve giocherà con un centravanti vero che insieme a Ronaldo garantisce una media-vittorie quasi identica a quella assicurata da Ronaldo-Dybala. Il problema sarà per l’ultima mezz’ora. Si sacrificherà Ronaldo (che il centravanti non lo vuol fare) o Sarri sarà costretto a spostare a finto nove Bernardeschi o Douglas Costa?

Infine c’è un altro problema: la presenza di Pjanic. Se ci sarà, Bentancur e Matuidi si piazzeranno ai suoi lati. Se dovesse rinunciare (nel derby è uscito al 49’ con qualche problemino fisico non dichiarato), Bentancur scalerebbe davanti alla difesa con Matuidi e, forse, Ramsey a destra. Secondo Sarri è “il centrocampista con più gol nelle gambe” (un dato di fatto), ma a dire che rappresenti una soluzione ce ne corre. Rabiot, naturalmente, è peggio e, per sovrammercato, è pure mancino (come Matuidi da preferire sempre). Il Milan sta benissimo, il sacco di Roma e la sconfitta dei giallorossi a Napoli hanno alzato l’umore della truppa, unico contrattempo l’infortunio a Calhanoglu. Dovesse mancare (ha preso un colpo ad un polpaccio) anche i rossoneri perderebbero un uomo in grande forma. Tuttavia la Juve rischia di più. In quattro partite c’è in palio mezzo scudetto.

@gia_pad

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