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La Fiorentina di Iachini è gioco e cuore: impresa con Cutrone-gol, fuori l'Atalanta. Ora c'è l'Inter

La Fiorentina di Iachini è gioco e cuore: impresa con Cutrone-gol, fuori l'Atalanta. Ora c'è l'Inter

  • Alberto Polverosi
    Alberto Polverosi
Un’impresa. La Fiorentina ha eliminato l’Atalanta dalla Coppa Italia giocando un primo tempo da protagonista e segnando il gol del 2-1 con un uomo in meno. Ai quarti incontrerà l’Inter, ma la situazione, rispetto a poche settimane fa, è cambiata. Non solo i risultati, nei 90' di Coppa Italia la Fiorentina ha pure giocato bene, poi ha sofferto, si è difesa ed è ripartita. E ha preso le sembianze di una squadra vera, come non si vedeva da mesi.

DOPPIA TRASFORMAZIONE - Un’altra Fiorentina (decisamente in meglio) e anche un’altra Atalanta (decisamente in peggio). Rispetto al campionato, questa partita ha raccontato, almeno per un tempo, due squadre opposte. Contro la Spal, i viola avevano giocato una delle più brutte gare degli ultimi anni; contro l’Inter, i bergamaschi avevano giocato un secondo tempo splendido. Al Franchi ci si aspettava una conferma e invece no. La Fiorentina è partita bene, con un coraggio che non si vedeva dall’inizio della stagione scorsa, con idee e brillantezza. Iachini aveva puntato su Cutrone alla prima da titolare nella sua nuova squadra (nel Wolverhampton era stato titolare l’ultima volta il 30 ottobre scorso, nella gara di Coppa di Lega contro l’Aston Villa) e l’ex milanista lo ha subito ripagato segnando il gol dell’1-0.

AZIONE E GOL SPLENDIDI - Vale la pena raccontare per intero l’azione che ha portato alla rete dei viola perché è stata spettacolare, l’azione più bella della per ora breve gestione-Iachini. A due passi dalla linea di metà campo Ceccherini ha intercettato la palla che ha appoggiato a Castrovilli, tocco per Pulgar, di nuovo a Ceccherini, lancio sulla fascia sinistra con palla agganciata al volo (con tecnica sopraffina) da Castrovilli, altro scambio con Vlahovic, poi Cutrone è uscito dalla linea d’attacco, si è fatto dare palla da Castrovilli e l’ha toccata rapida e precisa per Dalbert che si stava inserendo senza avversario, attacco del francese fino a fondo campo, palla indietro per Cutrone che di destro l’ha messa sul primo tempo, prendendo in controtempo la difesa atalantina. Otto tocchi di straordinaria precisione, sei viola coinvolti, se è stata davvero bella l’azione della Fiorentina, ha sorpreso ancora di più l’inconsistenza con cui tutta l’Atalanta ha passivamente assistito a quel pezzo di bravura individuale e collettiva.

I TOP IN PANCHINA - Rispetto alla partita con l’Inter, Gasperini ne aveva cambiati quattro, abbassando non di poco il livello tecnico della squadra. Dentro Masiello e Caldara (di nuovo in campo dopo 15 mesi, Primavera a parte) e già alcune certezze si erano incrinate in difesa, poi Malinovskyi e Muriel. In panchina Gomez e Ilicic, entrati nella ripresa. Nel primo tempo non c’era niente dell’Atalanta che abbiamo imparato a conoscere e ammirare, non c’era ritmo, non c’era intensità, non c’era qualità, non c’era attenzione. Sul piano atletico (e questa sì che era una sorpresa) prevaleva la Fiorentina. Che alternava il contropiede (chiudendosi bene, in spazi stretti) al pressing alto. Castrovilli stava giocando ai suoi soliti alti livelli una partita da protagonista, sia sul piano difensivo che offensivo, Benassi si inseriva di continuo, Pulgar gestiva bene la manovra. Ai viola è mancato il raddoppio, fallito in due occasioni da Vlahovic, la prima su errore di Masiello, la seconda su tocco in contropiede di Benassi. Va detto che pure l’Atalanta ha avuto l’occasione per pareggiare con un colpo di testa di Pasalic che si è stampato sulla traversa.

RIECCO LA DEA - Ilicic è entrato subito, a inizio ripresa, Gomez 10 minuti più tardi e il doppio innesto, soprattutto quello dell’ispirato e stizzito (dai fischi dei suoi ex tifosi) sloveno, ha cambiato la partita. Togliendo Masiello, Gasperini è passato alla difesa a quattro e l’Atalanta è tornata se stessa. Sono arrivate occasioni a raffica: prodezza di Terracciano su Pasalic (bravo il portiere viola, ma quello era un gol sbagliato dal croato), incrocio dei pali di Gosens e poi, al 22', il giusto pareggio di Ilicic (ha bruciato Ceccherini) su cross basso e teso di Malinovskyi.

LA DOPPIA VENDETTA DI ILICIC - Appena messa la palla in rete, l’ex viola (al sesto gol in carriera contro la Fiorentina) si è rivolto alla tribuna mettendosi l’indice su bocca e naso per zittire i fiorentini che lo avevano preso di mira e forse per vendicare il suo allenatore, sepolto dagli insulti del settore parterre e di tutto lo stadio: erano ancora gli effetti stupidi e sgradevoli della polemica su Chiesa-tuffatore dell’anno scorso. Tre minuti dopo, Pezzella (già ammonito) è volato in area atalantina senza subire nessun tocco da Ilicic che era lì vicino. In un primo momento Manganiello ha pensato di sorvolare, ma Ilicic gli ha urlato in faccia e l’arbitro ha mostrato il secondo giallo per simulazione (il primo era arrivato per un fallo su Malinovskyi) all’argentino.

IL COLPO DI LIROLA - Con la squadra in dieci, Iachini ha tolto Cutrone (stremato dopo 70' fatti molto bene) e inserito Caceres. La Fiorentina si è difesa con ordine e se in parità numerica aveva subìto molto, in inferiorità ha retto l’urto. L’Atalanta ha giocato quei minuti con presunzione, con l’intento di arrivare ai supplementari per sfruttare l’uomo in più in quell’ultima mezz’ora. Ma i viola, sempre dentro la gara, non hanno sbagliato l’occasione buona, nata a 6' dalla fine da un lancio stupendo di Pulgar da destra a sinistra dove si era sganciato Lirola libero da ogni marcatura (Gomez ha tentato di recuperare, ma era rimasto in avanti proprio perché convinto che la palla sarebbe tornata presto lassù...: troppo ottimista), attacco dell’ex del Sassuolo che è entrato in area palla al piede e ha fatto partire una sassata in diagonale sul secondo palo. Per Beppe Iachini era la terza partita ufficiale e per ora il bilancio è di due vittorie e un pareggio.

   

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