Un portiere non sempre impeccabile? Era così anche nella scorsa stagione. Una difesa forse non allo stesso livello di quella delle altre big della Serie A? Era così anche nella scorsa stagione. Un centrocampo con più incontristi e giocatori di fatica piuttosto che costruttori di gioco ed elementi di fantasia? Era così anche nella scorsa stagione, a parte il punto interrogativo Kakà. Si arriva quindi all'attacco del Milan: nella scorsa stagione, al posto di un Mario Balotelli che fa le bizze e lascia sola la squadra nel momento più delicato nella stagione, c'era uno Stephan El Shaarawy che, a soli 20 anni, si caricò la squadra sulle spalle e, a suon di gol, la fece restare a galla, in attesa che da gennaio in poi arrivassero SuperMario e i suoi rigori a timbrare il cartellino della qualificazione alla Champions Legue.

E quest'anno? A parte l'infortunio che lo ha tenuto fuori negli ultimi giorni, El Shaarawy fa sì ancora parte della rosa del Milan, ma i rossoneri, società e tecnico, in estate hanno deciso di non puntare più su di lui come prima scelta. Scelte di mercato (Matri, Kakà) e cambiamento di modulo (dal 4-3-3 congeniale alle caratteristiche tecniche del Faraone, al 4-3-1-2 cucito sull'assente Kakà) hanno messo l'attaccante savonese ai margini del progetto tecnico del Milan.   

Domanda: è stata la scelta giusta?