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  • In ritiro tre giorni dopo il ko: Inter, a Conte e Oriali non piacerebbe affatto

    In ritiro tre giorni dopo il ko: Inter, a Conte e Oriali non piacerebbe affatto

    • Gianluca Minchiotti
    Non sono piaciuti ai tifosi dell'Inter i tempi pachidermici che hanno portato alla decisione di mandare la squadra in ritiro a partire da oggi. Il comunicato della società nerazzurra è arrivato ieri pomeriggio, quasi 48 ore dopo il 5-4 rimediato a Firenze. E se è vero che, nell'immediato post gara del Franchi, il ds Piero Ausilio, fresco di rinnovo fino al 2020, è stato protagonista di una sfuriata nei confronti della squadra, allora la conseguenza diretta avrebbe dovuto essere l'immediata comunicazione del ritiro, a partire dalla mattina seguente. 

    IN RITIRO DOPO IL PONTE - Invece niente, ai giocatori è stato concesso anche di fare quasi tutto il ponte, prima di rimettersi a disposizione del club. Quando giustamente si dice che all'Inter manca un dirigente che faccia da collante fra società, allenatore e squadra (un Oriali, per intenderci), e che abbia peso e potere decisionale, ci si riferisce proprio alla gestione di situazioni di questo tipo. Invece, fra i gangli dello scambio di comunicazioni fra Milano e la Cina passano le ore e i giorni, prima che si arrivi a una decisione. 

    A CONTE NON PIACE - E chissà cosa ne pensa di questa situazione Antonio Conte, che dopo un 2-2 della sua Juventus a Verona convocò la squadra per un allenamento (non programmato) alle 8 del mattino successivo alla partita... Non c'è dubbio che, se mai un giorno l'attuale allenatore del Chelsea dovesse decidere di sedersi sulla panchina dell'Inter, difficilmente accetterebbe situazioni come quella verificatasi negli ultimi tre giorni. Ed è anche per questo che una delle condizioni che Conte vorrebbe fossero realizzate, per poter dire sì all'Inter, è proprio la presenza di un dirigente del tipo descritto poc'anzi, e che magari risponda proprio al nome di Lele Oriali.     

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