L'infermeria rossoblù continua a non svuotarsi. Per uno che ne esce, un altro ci entra (e non la lascerà forse fino a fine stagione). Senza contare che gli infortuni continuano a perseguitare i giocatori più in forma oppure i più importanti per la squadra di Marino. In poco più di due mesi i quattro cardini della squadra rossoblù si sono dovuti arrendere per problemi fisici. Ancora con Malesani in panchina era toccato a Veloso e Palacio, che avevano dovuto saltare l'ultima parte di 2011 lasciando il Genoa in balia degli avversari. All'epoca erano infatti loro gli unici due fari del Grifone. L'inizio del 2012 aveva portato in dote ai rossoblù un nuovo allenatore, Alberto Gilardino e i rientri dei due lungodengenti. Quattro buone notizie che in campo si sono trasformate in punti e vittorie di grande prestigio contro Napoli, Lazio e Udinese.

Il Genoa inizia a rullare sulla pista di decollo ma la sfortuna è pronta a bloccare ogni operazione di volo: il polpaccio di Gilardino fa crack e per un mese il bomber è costretto ai box. Per lui si parla di un recupero lampo con il Parma, poi di un rientro con il Lecce, entrambe ipotesi troppo rischiose. La certezza è una: Gila tornerà contro la Juventus a Marassi. Al 'Via del Mare' intanto, Sculli porta in vantaggio i suoi, l'incubo retrocessione torna lontano, tutto sembra tranquillo ma la sfortuna è pronta ad un altro scherzo davvero poco divertente. Questa volta tocca a Granqvist, di gran lunga il miglior difensore rossoblù della stagione. A lui potrebbe toccare la sorte peggiore di tutti: si parla di lesione del legamento collaterale del ginocchio e stagione che potrebbe già essere finita. Gli infortuni hanno fatto cadere in rapida successione quattro pilastri rossoblù: inutile cercare colpevoli tra lo staff, la sfortuna si conferma più forte di ogni avversario e più competente di ogni medico.