Ingaggi spropositati e valutazioni abnormi: ecco perchè il Milan fa fatica
EREDITA' PESANTE - Bilanci in rosso, un presidente come Yonghong Li insolvente e costi della rosa alle stelle. L'eredità da gestire è stata pesante per il fondo Elliott, da quando ha preso il timone del Milan nel luglio del 2018. A onor del vero, qualche scelta si è rivelata anche infruttuosa: Leonardo come direttore generale ha fallito, così come Higuain e Castillejo.Il tempo alla chiusura della scorsa sessione estiva era esiguo e i rischi di errore alti. Ma dall'ingresso di Ivan Gazidis nel ruolo di amministratore delegato il club sta cercando di perseguire una linea ben chiara a precisa: abbattimento dei costi, squadra giovane e formata da elementi di proprietà che possano generare valore e patrimonialità. In questa direzione vanno lette le acquisizioni di giocatori come Bennacer e Rafael Leao. Basterà per raggiungere il quarto posto? Sarà il campo ad emettere giudizi, ma particolare attenzione verrà riposta a quest'ultima settimana di mercato dove dal Milan ci si aspetta qualcosa di importante in entrata.
DIFFICOLTA' NEL VENDERE - Paolo Maldini e Zvonimir Boban rappresentano il Milan nella sua essenza. Hanno scelto di sposare in pieno il progetto Elliott perché credono che possa essere quello giusto per riportare il club nell'olimpo del calcio. Qualche scelta, come quella di cedere l'ottimo Cutrone, è stata motivo di discussione ma anche necessaria per generare plusvalenza. All'interno della società ci si confronta su tali temi e si conviene che questa è una fase di difficoltà per tutti, specialmente nel cedere i giocatori considerati fuori dai piani. Basti pensare ad Andrè Silva che ha una valutazione abnorme rispetto al valore effettivo. O a ingaggi giudicati spropositati come quelli di Suso, Kessie e altri. Sette giorni al gong finale di questo mercato, Boban potrebbe partire in missione a Madrid con l'obiettivo di regalare un giocatore in grado di innalzare il livello qualitativo della rosa del Milan.