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  • Inizia il Mondiale per club, tra meteore e promesse: da Han e Gustavo Gomez all''animale' Quinones e Du-jae Won

    Inizia il Mondiale per club, tra meteore e promesse: da Han e Gustavo Gomez all''animale' Quinones e Du-jae Won

    • Angelo Taglieri
    Alle 15 si parte. In campo il meglio del mondo, in termini di club: Tigres, Ulsan Hyundai, Al-Alhy, Al Duahil, Palmeiras e Bayern Monaco, a rappresentare tutti gli angoli calcistici del globo pallonaro. Se la squadra di Flick parte coi favori del pronostico, e quella brasiliana, freschissima di vittoria in Libertadores contro il Santos, la fronteggia con il ruolo della rivale più accreditata (seppur senza l'uomo decisivo Breno, neanche convocato per motivi burocratici), le altre sono pronte a rivestire il ruolo delle terze incomode, ritagliandosi il proprio momento di gloria e mettendo in vetrina il meglio che possono offrire. 

    TRA METEORE E VINCENTI - Anche se, in campo, non ci saranno solo promesse su cui puntare in futuro. No. Per vincere, tutte, partono dall'esperienza, giocatori navigati che sanno come si vince e che dal punto di vista caratteriale possono dare una mano. E' questo il ruolo di Medhi Benatia, ex difensore della Juventus, ora leader dell'Al-Duahil, in campo alle 18.30 contro l'Al-Ahly: senza Mandzukic, finito al Milan, è il centrale ex Roma e Udinese a guidare i suoi. A un passo dal Parma a gennaio, è rimasto. E ora proverà a togliersi qualche soddisfazione. Per un vincente, tra Italia e Germania, c'è anche chi, in Serie A, si è visto poco, non lasciando un buon ricordo: è il caso di Nico Lopez, ex Roma, Udinese e Verona, che gioca nel Tigres; è il caso di Gustavo Gomez, capitano del Palmeiras ed ex difensore del Milan; è il caso di Luiz Adriano, centravanti del Verdao mai decisivo in rossonero. E poi, sempre per i brasiliani, Felipe Melo e l'ex Foggia e Verona Empereur, e, in panchina, ma per l'Al Duahil, Sabri Lamouchi, ex Parma e Inter. Dove allena un ex promessa che è già meteora: quell'Han ex Cagliari, Perugia e Juventus. 

    DA TENERE D'OCCHIO - Ma torniamo a noi e ai giocatori da tenere d'occhio. Per un Gignac sempreverde e decisivo, ci sono dei giovani in rampa di lancio. Quello che stuzzica di più, anche perché ritenuto il più pronto, è Matias Vina: il terzino del Palmeiras piace tanto al Milan, che lo tratta coi brasiliani per portarlo a Milano la prossima estate. Seguito da più di un anno, l'uruguagio è il fiore all'occhiello del Verdao. Che in vetrina può mettere anche Gabriel Veron, cercato da Juventus e Fiorentina: classe 2002, esterno offensivo, è un talento puro, anche se non sta attraversando un momento brillante. Guardandosi attorno, poi, altri due nomi da segnalare: partiamo da Julian Quinones, centravanti colombiano del Tigres, classe '97, incostante ma potenzialmente devastante, centravanti completo che sta provando a recuperare il tempo perso. Parola di Diego Reyes, suo compagno: "Si sta allenando come un animale". E infine, andiamo in Corea del Sud, dove nell'​Ulsan Hyundai c'è ​Won Du-jae, centrocampista e, all'occorrenza, difensore, che ha trascinato la nazionale a qualificarsi per le Olimpiadi di Tokyo, venendo nominato anche miglior giocatore del preolimpico. Astro nascente del calcio asiatico, classe '97, ha debuttato anche con la nazionale maggiore. "Ma voglio rimanere coi piedi per terra", continua a ripetere. Piedi che oggi sfideranno quelli dei messicani. In un Mondiale club pronto a regalare emozioni, tra meteore e promesse. 

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