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  • VIDEO Insulti razzisti, il Milan abbandona il test con la Pro Patria: 'Segnale forte'
VIDEO Insulti razzisti, il Milan abbandona il test con la Pro Patria: 'Segnale forte'

VIDEO Insulti razzisti, il Milan abbandona il test con la Pro Patria: 'Segnale forte'

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Un segnale forte, contro il razzismo. Il Milan ha deciso di abbandonare il test amichevole contro la Pro Patria a Busto Arsizio in risposta ai continui e prolugati insulti e "buu" razzisti da parte dei pseudotifosi di casa contro i giocatori di colore del Milan, Emanuelson, Boateng, Muntari e Niang. Come riporta MilanNews.it dopo 27 minuti di gioco  Boateng si è tolto la maglietta e si è diretto negli spogliatoi, seguito non solo dai compagni ma anche dagli avversari, che dopo aver provato a calmare il trequartista del Milan, hanno abbandonato il campo in segno di solidarietà. A quanto si apprende è stato Massimo Ambrosini a ritirare la squadra dal terreno di gioco. La partita è stata prima sospesa poi interrotta definitivamente.

Di quanto accaduto, parla Massimo Ambrosini, capitano del Milan: "Dispiace molto per tutte le persone che erano allo stadio ma andava dato un segnale forte. Il Milan si impegnerà a tornare a Busto Arsizio soprattutto per bambini e e persone che non hanno nulla a che fare con il razzismo ma un segnale andava dato contro queste persone che hanno rovinato un bel pomeriggio di sport". 

E alle parole di Ambrosini, si aggiungono anche quelle di Massimiliano Allegri, tecnico rossonero: "Bisogna smetterla con questi gesti incivili, dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista. Ci dispiace per bambini e famiglie che erano venuti per godersi la giornata di bel calcio. La società ha promesso di tornare a Busto Arsizio ma ora andava dato un segnale agli incivili. Ci dispiace per giocatori della Pro Patria e per la società stessa. Spero che questo segnale abbia un seguito". 

Su Twitter, arriva anche il commento di Riccardo Montolivo: "Nel 2013 succedono ancora queste cose... Che tristezza. Dispiaciuto per le famiglie presenti e massima solidarietà ai miei compagni. Vergogna". 

I fatti di Pro Patria-Milan sono commentati, a Sky, anche da Pietro Vavassori, patron del club di Busto Arsizio: "Sono amareggiato, ma purtroppo le societa', di fronte a questi fatti, sono impotenti, non possiamo fare nulla. Non voglio entrare nel merito della decisione del Milan che pero' e' comprensibile. Ho sperato fino all'ultimo che i tentativi fatti dalla dirigenza del Milan per riprendere andasse a buon fine e invece ha prevalso da parte dei giocatori rossoneri la solidarieta' con quelli che erano piu' turbati da questo fatto disdicevole". Secondo Vavassori, fosse stata una gara di campionato magari si sarebbe ripreso a giocare "ma essendo un'amichevole, una festa dello sport, credo sia stato giusto rispettare la sensibilita' dei giocatori colpiti da questi cori ingiustificati e intollerabili". Il patron della Pro Patria precisa pero' che "sono stati isolati i signori che hanno fatto i cori razzisti e non sono fan della nostra squadra, sono persone che non vediamo mai allo stadio e che hanno utilizzato questo grande evento per rovinare una festa del calcio a tutti quelli che civilmente stavano sugli spalti e si apprestavano a godere una partita con una delle squadre piu' prestigiose al mondo".

"E' una vergogna che accadano ancora certe cose". Kevin Prince Boateng commenta così, tramite Twitter, quanto accaduto oggi a Busto Arsizio. Il calciatore ghanese del Milan, assieme a Niang e Muntari, è stato vittima di cori razzisti durante l'amichevole con la Pro Patria interrotta dagli stessi calciatori rossoneri.

 

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