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  • Inter, Barella: 'Per Conte mi farei ammazzare! Sarri poteva essere il mio allenatore...'
Inter, Barella: 'Per Conte mi farei ammazzare! Sarri poteva essere il mio allenatore...'

Inter, Barella: 'Per Conte mi farei ammazzare! Sarri poteva essere il mio allenatore...'

Niccolò Barella, centrocampista dell'Inter, prelevato dal Cagliari in estate, tra gli acquisti più cari della storia del mercato nerazzurro, parla a la Gazzetta dello Sport alla vigilia della sfida contro la Juventus. E avvisa i bianconeri: "Barcellona ci è rimasta dentro. Perdere non ci è andato giù. Ma più del risultato, più dell’arbitraggio, quella partita ha fatto vedere chi siamo. Per 65-70’ abbiamo messo sotto il Barcellona, la squadra top al mondo. Certo, la vittoria avrebbe amplificato tutto. Però abbiamo dimostrato personalità, sarà importante per il nostro futuro".

SULLA JUVE - "Fortissima. Ma come lo siamo noi. Partita alla pari? Sì. La Juve ha in più solo l’esperienza, il fatto di conoscersi da più tempo come gruppo. Ma il mister ci ha chiesto da subito cose ben delineate e noi le stiamo mettendo in pratica, ecco perché dico che siamo alla pari. La Juve ha vinto il campionato con 21 punti di vantaggio lo scorso anno: vogliamo colmare il gap, vedremo alla fine se ci saremo riusciti".

SU RONALDO-IULIANO - "Eh, diciamo che è stato un caso strano. Non aggiungo altro". 

SU SARRI - "Se poteva essere il mio allenatore? Sì, il Chelsea mi aveva cercato a gennaio, la trattativa era concreta. Al Cagliari dissi: non è un momento facile per la squadra, resto fino a fine stagione. Poi prenderò una decisione". 

SU CONTE - "Quante telefonate mi ha fatto? Guardi, il mister sa essere convincente subito: non più di una... Ha un’attitudine diversa, un modo di parlarti che ti trasmette qualcosa di nuovo. Per lui mi farei ammazzare, vale per tutti i suoi calciatori. E questo fa la differenza. Ha visto come corrono le squadre di Conte? Eh, non è solo perché sono preparate bene. È frutto di quel che ti mette in testa lui". 

TUNNEL DA MESSI - "Ho vissuto poco Ronaldo il Fenomeno...per me Messi è il più forte di tutti i tempi. Davanti a un tunnel rosico sempre, diciamo che subirlo da Messi dispiace un po’ meno": 

SUI CARTELLINI - "È un’etichetta che ormai mi porto pure in campo: altri fanno i miei stessi interventi e non prendono l’ammonizione". 

SULL'IDOLO STANKOVIC - "Siamo simili nell’atteggiamento, come lui non mi tiro mai indietro. Lui però aveva un tiro e una capacità di far gol che gli invidio". 

IL CENTROCAMPISTA PIU' FORTE - "Sensi...no scherzo. Se al 100%, Modric". 

SULLA NAZIONALE - "Io e Sensi asse portante? Mancini ci sta dando molta fiducia, io e Stefano fino a un anno e mezzo fa non avevamo visto neppure in cartolina certi palcoscenici...ci sta lasciando sbagliare, questo è fondamentale. Noi due, Jorginho, Verratti, ma pure Pellegrini, Zaniolo, ora Castrovilli: sì, sta venendo fuori un gran centrocampo". 

SUL CALCIO - "Cosa mi dà fastidio nel calcio? Le falsità. Poi il fantacalcio: non il gioco in sé, ma c’è gente che mi insulta perché mi dice di aver perso la partita per colpa mia... come se io fossi contento di una mia brutta prestazione. Ecco, vorrei tanto mandarli a quel paese. E poi non sopporto le etichette. Come il fatto di essere un cattivo". 

SUL RAZZISMO - "È triste, ho dei compagni che soffrono per questo. Credo che campagne come quella dell’Inter o lo striscione dell’Everton (no al razzismo con la faccia di Kean, ndr) siano molto importanti. Poi bisogna anche vedere i contesti: non è detto che se una curva fa buu a un calciatore sia perché sono tutti razzisti". 

SUI SOGNI - "Vorrei essere ricordato come un atleta che ha portato in alto il nome della Sardegna e nel mio caso di Cagliari. Come è successo ad Aru, Datome, Zola, Matteoli".

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