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  • Inter: Benitez, Milito e Zamparini. VIDEO

    Inter: Benitez, Milito e Zamparini. VIDEO

    • C.G.

    "Vogliamo vincere e schiererò la miglior formazione possibile". Rafael Benitez carica l'Inter in vista del turno infrasettimanale con il Bari. Il tecnico nerazzurro ha dichiarato nella conferenza stampa della vigilia: "Santon domani in campo? Domani facciamo un altro allenamento e decidiamo. La cosa più importante è vincere, solo dopo vengono i giocatori che sono in campo. Sneijder? Sta bene. Thiago Motta è un giocatore molto importante perché lui ha qualità, penso che ci vorranno ancora due-tre settimane per rivederlo in campo".

    MILITO: "Ho parlato con lui, sta bene e sta lavorando bene. Diego sa che è una questione di tempo per sbloccarsi in zona gol. Le frasi del suo agente sui giornali? Milito mi ha detto che era sorpreso di quello che ha visto sul giornale, perché era un mese che non parlava con il suo procuratore. Però ho imparato una cosa, che siamo vicini alla partita con la Roma e con la Juve, e vengono fuori certi discorsi... Se possono influire negativamente sull'ambiente? A me piace giocare e lavorare in campo, l'importante è rimanere concentrati, la mia era solo una curiosità. La cosa più importante è che il giocatore lavori bene, la gente che parla fuori non è importante. Io penso che Milito abbia fatto una gara buona a Palermo, vicino al suo livello, gli è mancato solo il gol. Domani, se gioca, sarà un giocatore importante".

    ZAMPARINI: "Io vengo dall'Inghilterra e lì i presidenti non parlano tanto. Dopo la gara, come allenatore, posso dire che abbiamo fatto 17 tiri in porta... Io, comunque, ho molto rispetto di tutto il mondo e non aggiungo altro, perché sono un allenatore che parla di calcio".

    MORATTI: "La relazione con il presidente è buona, lui è un uomo che sa di calcio. Potrà capitare che si arrabbierà quando la squadra non farà bene, è normale, ma almeno con lui si può parlare di calcio. L'ultimo anno al Liverpool avevo dirigenti che non capivano niente di calcio e con loro non si poteva parlare di calcio".
     


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