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  • Inter, bond da 425 milioni per rifinanziare il debito: chiudere il 2022 con un rosso di 100 milioni è l'obiettivo

    Inter, bond da 425 milioni per rifinanziare il debito: chiudere il 2022 con un rosso di 100 milioni è l'obiettivo

    L'Inter definisce l'entità della nuova emissione per rifinanziare il suo debito attuale ed è al lavoro con la banca d'affari americana Goldman Sachs e con Rothschild, quest'ultima come consulente, per collocare il nuovo maxi-bond: sarà, secondo le indiscrezioni, da 425 milioni di euro e servirà non solo a rifinanziare le emissioni con scadenza 31 dicembre 2022, ma anche la linea di credito da 50 milioni che era stata utilizzata dal club nerazzurro, fornita a suo tempo dalla stessa Goldman Sachs e da Ubi Banca (ora Intesa Sanpaolo).
     
    Resta da capire la tempistica dell'operazione: in occasione dell'arrivo del presidente Steven Zhang a Milano - scrive Il Sole 24 ore  -sono emerse indiscrezioni su un rifinanziamento entro fine gennaio dell'emissione. Ma potrebbe richiedere più tempo. L'operazione sarebbe rivolta a investitori italiani ed esteri, tra i quali anche grandi investitori internazionali come Blackrock e Pimco. L'unico rating pubblico fornito sul bond dell'Inter è quello dell'agenzia internazionale Fitch, mentre non è noto se Moody's e Standard & Poor's (che fino al 2017 seguiva il bond) abbiano coperture sull'emissione .
     
    Qualche giorno fa proprio Fitch Ratings ha declassato, a causa del deterioramento del profilo finanziario del gruppo consolidato a seguito di una riduzione dei ricavi e degli alti stipendi dei giocatori, il rating del bond di Inter Media and Communication a "B+" da "BB-". L'outlook è stabile. Il club nerazzurro ha chiuso l'ultimo bilancio con un rosso di 245,6 milioni: l'obiettivo, per il 2022, è chiudere con un rosso di 100 milioni.
     
    Se, dunque, sta per mutare la situazione finanziaria e dei debiti del club nerazzurro, dall'altro lato i riflettori sono anche sulla parte alta della catena di controllo, cioè sulle società lussemburghesi controllate di Suning Holdings della famiglia Zhang, tramite cui il gruppo cinese possiede la maggioranza del club con il 68,55% delle azioni. Alle holding lussemburghesi della famiglia Zhang è infatti arrivato il prestito del fondo Usa Oaktree (sulla cui entità totale non c'è certezza anche se si è parlato di 275 milioni di euro), grazie al quale l'Inter tramite un finanziamento soci ha ottenuto 50 milioni di euro a metà 2021, per risolvere alcune scadenze di pagamento. Emergono alcuni dettagli sulla tipologia del prestito di Oaktree, che ha preso in pegno le azioni del club. Si tratterebbe infatti di un finanziamento cosiddetto Pik, cioè «Payment in kind» a tre anni, con interessi superiori al 10 per cento.
     
    Il prestito Pik presuppone che gli interessi vengano accumulati nel tempo e che il pagamento avvenga alla scadenza dei 3 anni: quindi su 275 milioni di euro di finanziamento, la somma totale lievita prima a 302,5 milioni, sommati a 27,5 milioni di interessi (con un tasso del 10%). Questi ultimi vengono poi ricalcolati sul montante: si arriva quindi a 332,75 milioni, successivamente a 366,025 milioni e così via. Con il Pik l'effetto finale è, dunque, che i costi degli interessi sono molto più salati. E, in caso di non rimborso da parte della famiglia Zhang, Oaktree diventerebbe proprietario dell'Inter.

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