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  • Inter: Cambiasso rischia il taglio

    Inter: Cambiasso rischia il taglio

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    Sono davvero tanti gli incontri in agenda per il ds dell'Inter Piero Ausilio nei prossimi giorni e diverse le situazioni da dirimere in vista della prossima stagione. Il futuro di Mazzarri in primis, su cui l'ultima parola spetta ovviamente al presidente Thohir (che incontrerà il tecnico di San Vincenzo tra fine mese e i primi di giugno), le strategie in sede di calciomercato e alcuni importanti rinnovi sono i temi più caldi all'ordine del giorno. Tra questi, c'è quello di Esteban Cambiasso, 34 anni ad agosto, che a giugno vedrà scadere il suo contratto e che ancora non ha ricevuto segnali concreti, in un senso o nell'altro, da parte della dirigenza.

    I SOLDI NON C'ENTRANO - I prossimi giorni saranno determinanti per capire se sia meglio andare assieme, con un rinnovo annuale a cifre decisamente inferiori rispetto a quelle percepite attualmente (4,5 milioni netti annui) con opzione per la stagione successiva, o dirsi addio dopo 10 anni di battaglie e 15 trofei in bacheca. Il giocatore argentino, che arrivò nell'estate 2004 a parametro zero dal Real Madrid, non ne fa tanto una questione di ingaggio, nonostante Thohir abbia proposto "solo" 1,2 milioni più bonus per la prossima stagione, ma è rimasto deluso per il silenzio totale fino ad oggi mantenuto dai vertici nerazzurri: ''Non so ciò che accadrà. La voglia è quella di continuare, l'unica cosa che posso dire è che quando hai l'Inter nel cuore i soldi non contano. Scelsi così anche dieci anni fa, ma finora nessuno eccetto voi mi ha parlato di rinnovo", ha dichiarato nel corso dell'ultima festa organizzata dai tifosi della Curva Nord.

    PRONTE LE ALTERNATIVE - Inoltre, l'Inter sta dimostrando in maniera concreta di pensare già al dopo Cambiasso vagliando diverse candidature e tutte di profilo medio-alto (Nilton, Obi Mikel, Lucas Leiva, Javi Garcia, Xhaka) nel ruolo di mediano davanti alla difesa e questo conferma che, in Corso Vittorio Emanuele, nessuno si strapperebbe i capelli di fronte a un mancato accordo col Cuchu. La realpolitik di Thohir, che a giugno saluterà anche Samuel, Milito e Zanetti è questa: poco spazio per i sentimenti e tanto pragmatismo per riportare il club nelle posizioni che le competono.
     

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