Diceva Giovanni Giolitti: "Non è impossibile da governare l'Italia, è inutile". Una frase quanto mai attuale, vista la situazione difficile del nostro paese, appeso al piglio di Mario Monti, da molti indicato come l'unico in grado di sistemare le cose. La sensazione è che all'Inter si viva un momento simile. Dopo Mourinho si sono susseguiti quattro "governi". Da Benitez a Ranieri, passando per Leonardo e Gasperini. Tutti esperimenti falliti. Lo Stato nerazzurro è più vicino al default che all'uscita dalla crisi.

 

Colpa di cittadini-giocatori logori e viziati, di giovani senza talento e a cui non viene data fiducia, del malumore dell'ambiente, di un presidente che ha più di qualche peccatuccio da farsi perdonare, almeno nell'ultimo periodo. Un po' come successo all'Italia. E allora come sistemare le cose? Anche ai nerazzurri servirebbe un Monti. Capiamoci, non entriamo nel merito delle scelte del presidente del Consiglio. Solo la storia ci dirà se il suo governo sarà quello del risollevamento del paese o l'ennesima illusione. Quello che sembra necessario anche all'Inter è piuttosto l'arrivo di un uomo al di fuori degli apparati, in grado di prendere decisioni senza badare agli umori del presidente o dei giocatori. Senza temere il consenso o il dissenso dell'ambiente, insomma. un po' come sta facendo Monti, che incurante del crescente malumore degli italiani è partito lancia in resta per sistemare i conti in rosso dello Stato, chiedendoci lacrime e sangue.

 

I mezzi attuali dell'Inter sono insufficienti ad accontentare le mire dei suoi tifosi e a onorare la storia del club. La rosa, impoverita dal mercato sessione dopo sessione, non è competitiva ad alti livelli. Così come l'economia del nostro paese non è oggi all'altezza della sua storia e degli altri paesi europei. 

 

Quando arriverà in nerazzurro un "uomo della provvidenza"? Peccato che Mario Monti sia già occupato. E poi è pure milanista...