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  • Inter, con la Lazio un'occasione persa che sa di sconfitta. Le tre colpe di Conte

    Inter, con la Lazio un'occasione persa che sa di sconfitta. Le tre colpe di Conte

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    L’Inter fallisce la prova del nove. Perché nove potevano e dovevano essere i suoi punti e invece, dopo tre partite, sono soltanto sette. L’1-1 contro la Lazio, infatti, è un’occasione persa, che assomiglia più a una sconfitta che a una vittoria.

    In vantaggio grazie a un gol di Lautaro, la squadra di Conte ha tre colpe, in ordine cronologico: prima quella di fallire il raddoppio con lo stesso Lautaro e con Lukaku, poi quella di farsi raggiungere nel suo momento migliore da un colpo di testa di Milinkovic Savic, e infine quella di non saper sfruttare la superiorità numerica quando la Lazio rimane con un uomo in meno per la contestatissima espulsione di Immobile.

    ​A nulla servono così i cinque cambi di Conte, mentre Inzaghi ne può fare soltanto due per scelta, dopo aver perso per infortuni Radu, Marusic e Bastos. Pensando al futuro, quindi, Conte dovrà trovare una formazione-base senza cambiare troppi uomini, specie a centrocampo, tra una partita e l’altra, con maggiore attenzione alla fase difensiva. Perché è vero che l’Inter ha segnato dieci gol in tre giornate, ma Handanovic non è mai rimasto imbattuto e fin qui ne ha già incassati sei, l’ultimo dei quali costa due punti pesanti.

    TURBO LAZZARI - Il primo tempo è equilibrato nel numero dei tiri in porta anche se l’avvio sembra favorevole alla Lazio, spinta sulla destra dalla velocità di Lazzari, bravo a staccare sulla fascia Perisic e poi ad arrivare sul fondo per crossare al centro. Tutte le iniziative dell’esterno destro biancoceleste sono però inutili, perché al centro né Immobile, né Correa, tornato titolare al posto di Caicedo, riescono a precedere De Vrij attento centrale nerazzurro tra Skriniar e Bastoni. Costretto a rinunciare nel primo tempo agli infortunati Radu e Marusic, rilevati rispettivamente da Bastos e Fares, Inzaghi impreca per l’unica grande occasione creata dalla sua squadra, quando Luis Alberto scarica il suo sinistro a mezz’altezza, deviato in angolo da un balzo di Handanovic.

    LAMPO LAUTARO L’Inter, però, non si spaventa e continua a rispondere alle iniziative della Lazio, presentando una nuova versione del consueto 3-5-2. Vidal, infatti, non è il primo assalitore proiettato nell’area avversari, ma il centrocampista più arretrato alle spalle dei due esterni Hakimi e Perisic e del centrale Gagliardini, con Barella vertice più avanzato e libero di svariare più a sinistra che a destra per la verità. In pratica è lui il terzo trequartista schierato da Conte, dopo Eriksen e Sensi, fermo restando Lukaku al centro dell’attacco con Lautaro Martinez al suo fianco. E proprio Lautaro, in ombra fin lì, fa centro al primo tiro in porta dell’Inter, con un perfetto sinistro dopo un ottimo controllo, sfruttando un pallone messo al centro da Perisic. E’ il terzo gol in altrettante partite dell’argentino che cambia la partita perché l’Inter prende fiducia, mentre la Lazio fatica a riprendersi lasciando troppo isolati Immobile e Correa.

    SORPRESA LAZIO Inzaghi, già preoccupato per l’organico ridotto, alla fine del primo tempo deve fare i conti con il terzo infortunio, perché Bastos non ce la fa più, con l’aggravante che suo posto dopo l’intervallo entra Parolo, costretto a improvvisarsi difensore, in assenza di alternative di ruolo. L’Inter sembra approfittare del momento difficile della Lazio, ma fallisce il 2-0 con Lautaro e Lukaku. E siccome nel calcio cambiano tutte le regole ma non quella che dice “gol sbagliato, gol subìto”, improvvisamente ecco il pareggio biancoceleste. Acerbi dalla sinistra fa partire un lungo lancio sul quale Milinkovic Savic è bravissimo ad anticipare Perisic, deviando di testa in rete.

    ROSSO IMMOBILE Caricata dal pareggio, la Lazio si fa sempre più pericolosa e allora Conte cerca di correre ai ripari. Fuori Gagliardini e Perisic e dentro Sensi e Young, con un’impostazione più logica. Barella, infatti, arretra al posto di Gagliardini, Sensi diventa il suggeritore alle spalle delle punte, mentre Young garantisce più copertura di Perisic. La vera svolta, però, arriva poco dopo quando Vidal entra male su Immobile che reagisce e viene espulso. Per la verità Vidal sembra accentuare il gesto del centravanti laziale, ma Guida non ha dubbi e così la Lazio gioca gli ultimi 20’ con un uomo in meno.

    ROSSO SENSI Conte capisce che deve sfruttare la superiorità numerica e dopo avere opportunamente sostituito l’ammonito Vidal con Brozovic gioca le carte D’Ambrosio e Sanchez per Skriniar e Lautaro. Inzaghi, al contrario, cerca di tenersi stretto il pareggio, inserendo Escalante e Akpa al posto di Leiva e Luis Alberto. Sarebbe tutto inutile, però, se il palo non negasse il gol a Brozovic sulla sua conclusione deviata da Akpa. E’ la prova della voglia di vincere dell'Inter che però si fa tradire dalla tensione, perché Sensi entra male su Patric con un fallo da ammonizione, trasformando il cartellino giallo in rosso per una reazione giudicata eccessiva dall’arbitro, severo come nella precedente espulsione di Immobile. Così negli ultimi 9’, recupero compreso, si gioca dieci contro dieci e la parità rimane sino al fischio finale. Quando i rimpianti sono più nerazzurri che biancocelesti.

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    IL TABELLINO
    Lazio-Inter 1-1 (primo tempo 0-1)

    Marcatori: 31' Lautaro Martinez (I), 55' Milinkovic (L)


    Assist: 55' Acerbi (L)

    Lazio (3-5-2): Strakosha; Patric, Acerbi, Radu (16' Bastos; 46' Parolo); Lazzari, Milinkovic, Leiva (80' Escalante), Luis Alberto (80' Akpa Akpro), Marusic (35' Fares); Correa, Immobile. All.: Simone Inzaghi.

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar (79' D’Ambrosio), de Vrij, Bastoni; Hakimi, Gagliardini (67' Sensi), Barella, Perisic (67' Young); Vidal (73' Brozovic); Lautaro Martinez (78' Sanchez), Lukaku. All.: Antonio Conte

    Arbitro: Marco Guida (sez. di Torre Annunziata)

    Ammoniti: 37' Fares (L), 42' Lukaku (I), 42' Inzaghi (L), 77' Young (I), 79' Lazzari (L), 90'+2 Barella

    Espulsi: 70' Immobile (L), 87' Sensi (I)

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