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  • Inter, Conte insiste su Eriksen. Ma quanto si è visto a Napoli non può bastare

    Inter, Conte insiste su Eriksen. Ma quanto si è visto a Napoli non può bastare

    • Andrea Distaso
    Un gol, risultato inutile ai fini della qualificazione alla finale di Coppa Italia, ma anche altri spunti incoraggianti che sono apparsi a tutti come i primi timidi segnali di risveglio di un Christian Eriksen intenzionato a sfruttare la ripartenza della stagione per accelerare in maniera decisa il suo processo d'apprendimento dei segreti del calcio italiano e dell'Inter di Antonio Conte. E anche il tecnico salentino, dopo la prudenza adottata nei primi mesi in Serie A dell'ex stella del Tottenham - 120 minuti e una sola presenza da titolare in campionato - pare intenzionato a recepire il "suggerimento" dell'ad Marotta a inserire con sempre maggiore frequenza il danese nei suoi meccanismi.

    IL LAVORO NELLA SOSTA - Rendendo più elastico e meno dogmatico il suo 3-5-2, per permettere soprattutto in fase offensiva, ad Eriksen di incidere sia in fase realizzativa che di assistenza e colmare quel vuoto di fantasia lasciato spesso in eredità da un centrocampo dedito principalmente alla fase di non possesso per garantire i necessari equilibri e sopperire al momento di forma non eccelso di Lukaku ma soprattutto di un distratto Lautaro Martinez. Eriksen ha sfruttato il periodo di sosta forzata del campionato per lavorare con grande intensità dal punto di vista fisico e provare a mettersi in pari rispetto alla gran parte dei suoi compagni, ma non è ancora (e forse non può essere) quello che Conte gli chiede: una mezzala con l'applicazione difensiva di Barella mantenendo intatta la capacità di fare la differenza negli ultimi trenta metri.

    UN'ALTRA CHANCE - I ritmi compassati, alcuni automatismi che non si possono improvvisare ad appena 4 mesi dal trasferimento da una squadra, il Tottenham, e un torneo, la Premier, con principi e argomenti tattici diametralmente opposti alla sua nuova realtà sono limiti tornati a galla soprattutto nella seconda metà di partita contro il Napoli, dando l'idea di un calciatore ancora parzialmente fuori dal suo nuovo contesto. L'Inter ha investito non poco - 20 milioni più un ingaggio da 7,5 milioni più bonus - per un calciatore che si sarebbe svincolato a fine giugno a parametro zero, convinta che il suo impatto potesse essere più semplice e immediato, decisivo per accorciare la distanza dalla Juventus e giocarsi da subito e fino in fondo le sue carte scudetto. Eventualità peraltro ancora realizzabile, se nel recupero contro la Sampdoria i nerazzurri faranno bottino pieno portandosi a -6 dalla vetta della classifica. Match nel quale Eriksen avrà molto probabilmente un'altra chance di confermare i lievi progressi di Napoli e dare una sterzata decisa al suo primo anno di Inter.

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