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  • Inter, Conte: 'Lukaku convocato. Sensi? Da tempo provo qualcosa per dargli continuità, ma non funziona'
Inter, Conte: 'Lukaku convocato. Sensi? Da tempo provo qualcosa per dargli continuità, ma non funziona'

Inter, Conte: 'Lukaku convocato. Sensi? Da tempo provo qualcosa per dargli continuità, ma non funziona'

Alla vigilia della sfida di campionato contro l’Atalanta, il tecnico dell’Inter, Antonio Conte, ha risposto alle domande dei giornalisti dalla consueta conferenza stampa di Appiano Gentile.

Come arriva l’Inter a questa sfida?
“È la settima partita in venti giorni, ci arriviamo come ci arrivano gli altri. C’è stanchezza ma abbiamo voglia di fare una buona partita facendo i giusti calcoli capendo chi è più meno stanco per gestire questo tipo di situazioni”.

Com’è l’umore nello spogliatoio dopo la trasferta di Madrid?
“L'umore è come deve essere”. 

Porterà Lukaku a Bergamo?
“Oggi si è allenato con noi e probabilmente sarà tra i convocati”. 

L'anno scorso avete affrontato e battuto l'Atalanta, cosa vi manca per essere di nuovo quella squadra?
“L’anno scorso ci sono state molte partite in cui abbiamo fatto bene. Poi adesso è normale che ci si ricorda del risultato dello scorso anno. Affrontarli non è mai semplice, Gasperini è un ottimo allenatore e negli anni gli ha dato credibilità. Offrono sempre grande pressione sul portatore, per uscire indenni serve una grande gara”.

È preoccupato dal discorso classifica?
“Noi dobbiamo fare il nostro percorso, se meritiamo è giusto vincere e la classifica migliora. Se non meritiamo è giusto stare più in basso in classifica. Dipende da quello che faremo”.

Domani preferirebbe una vittoria con brutto gioco o un’atra bella prestazione senza punti?
“Di solito le belle prestazioni portano i tre punti, non posso pensare di giocare male per vincere. Se giochi bene ottieni risultati”.

Nelle grandi sfide vi è mancato poco per fare risultato, come potete raggiungere quel poco?
“Per adesso manca quel poco, quello che dobbiamo fare è lavorare sono, ancora di più, per annullare quel poco. Ma quel poco è determinante, l’ho detto anche ai miei calciatori”.

Siete prima uomini e poi sportivi, la situazione circostante influisce su di voi?
“Inutile dire che tutto questo non influisca perché a differenza del passato oggi siamo molto più colpiti, sono colpiti i calciatori e le famiglie a casa con i bambini. Fare allenamenti e non poter contare sui calciatori non ti consente di preparare bene le gare. Ma dobbiamo affrontare questa situazione e lo stiamo facendo. Qualcuno se ne dimentica, spesso si tralascia l’aspetto umano in favore di altre cose. Ma non è semplice per chi deve gestire questa situazione”.

Come cambia la gestione dei 90’ con la regola dei 5 cambi? La considerate un'opportunità? A Madrid sia lei che Zidane avete usato tre cambi...
“Menomale che entrambe le squadre ne abbiamo cambiati tre, altrimenti sarei stato matto solo io. Partiamo dal presupposto che per fare 5 cambi devi averli tutti a disposizione e per noi non è stato così nelle ultime sfide. Devi pianificare un piano A e un piano B per cambiare anche la gara in corso. Puoi partire piano e poi diventare più offensivo o fare la cosa opposta. Fa tutto parte di una strategia”.

Ci sono tempistiche certe sul rientro di Sensi?
“Per quello che riguarda Sensi bisogna parlare con i medici. Per il resto, è da un po’ che si cerca di fare qualcosa per dargli continuità, ma non sta dando risultati e lui è quasi sempre indisponibile”.

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