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  • Inter, da 0-1 a 3-1: Conte toglie (forse per sempre) Eriksen e ribalta il Cagliari con il piano B

    Inter, da 0-1 a 3-1: Conte toglie (forse per sempre) Eriksen e ribalta il Cagliari con il piano B

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Doppio riscatto. Perché l’Inter riesce a dimenticare l’eliminazione dall’Europa e a ribaltare il Cagliari, che aveva chiuso il primo tempo in vantaggio ma alla fine viene battuto 3-1. Risultato giusto, anche se con punteggio esagerato perché la squadra di Conte soffre più del previsto per rimanere da sola nella scia del Milan, un po’ per i meriti di Cragno che nella prima mezz’ora para tutto e un po’ per i demeriti di Lukaku e Sanchez che all’inizio sbagliano troppo al momento del dunque. E così, stavolta, gli uomini decisivi sono altri: Barella il migliore in campo che segna lo splendido gol del pareggio, dopo quello d’apertura di Sottil, e D’Ambrosio che appena entrato firma la rete del sorpasso, mentre Lukaku si accontenta di mettere il sigillo finale, con la sua rete numero 9 in campionato, soltanto una meno di Ibra. Il peggio per l’Inter forse è passato, pensando alla reazione della squadra, con l’unico e non nuovo punto interrogativo su Eriksen che Conte toglie dopo meno di un’ora e guarda caso dopo la sua uscita lo 0-1 si trasforma in 3-1.

    SUPER CRAGNO - La voglia dell’Inter di dimenticare la clamorosa bocciatura in Europa è tanta, ma all’inizio non basta. Come non basta nemmeno il rilancio dall’inizio di Eriksen, preferito a Gagliardini, perché i nerazzurri vanno subito a sbattere contro il muro eretto da Cragno, il grande e decisivo protagonista della prima mezz’ora. E’ lui a negare il gol due volte a Lukaku e altre due a Sanchez, che formano una coppia molto affiata e pericolosa. Al momento del dunque, però, come troppe volte è successo quest’anno, ricordando soprattutto i due 0-0 contro lo Shakhtar alla distanza determinanti per l’uscita dalla Champions, i nerazzurri mancano di precisione e freddezza sotto rete. E così è del tutto inutile sottolineare la grande pressione dell’Inter che attacca sfruttando soprattutto le fasce laterali, per la verità più con Darmian a destra che con Perisic a sinistra.

    BEFFA SOTTIL - Il Cagliari sembra passivo e infatti Pavoletti e Joao Pedro non ricevono mai palloni giocabili, perché alle loro spalle Rog e Marin sono più impegnati a contenere che a costruire. Improvvisamente, però, dopo mezz’ora in apnea, il Cagliari trova il vantaggio al primo tiro in porta, con una precisione che l’Inter non ha mai avuto. Faragò avvia l’azione sulla destra, dove Perisic e Bastoni gli lasciano troppo spazio e così il suo cross arriva dalla parte opposta dove Sottil sfrutta un rimpallo e poi calcia a colpo sicuro con un perfetto diagonale sul quale Handanovic non può fare nulla. E’ un gol con il sapore della beffa per l’Inter, ma il calcio è questo. I dati sul possesso palla e sui passaggi riusciti non contano nulla. Conta soltanto segnare e quindi complimenti al Cagliari, che poco dopo ha anche l’occasione per raddoppiare con Pavoletti, la cui deviazione però finisce fuori di poco.

    BOCCIATO ERIKSEN - Nell’intervallo Conte decide di rilanciare Hakimi, al posto dell’evanescente Perisic, con lo spostamento di Darmian a sinistra, per sfruttare le accelerazioni del marocchino sulla destra. Ma soprattutto, dopo meno di un quarto d’ora, si rivede Sensi che rileva Eriksen, chiaramente e forse definitivamente bocciato da Conte, anche se il danese che era partito bene con un paio di aperture per Lukaku non ha giocato peggio di Perisic e Brozovic. Il terzo cambio, insieme con questo, prevede la staffetta Darmian-Young, che conferma la voglia di Conte di cambiare gli interpreti sulle fasce, come fa quasi sempre perché il suo gioco prevede i cross dagli esterni per Lukaku e il suo compagno di reparto, stavolta Sanchez, preferito a Lautaro almeno fino all’ultimo quarto d’ora.

    AVANTI TUTTA - Contrariamente al solito, però, l’argentino entra al posto di Bastoni e così l’Inter attacca con tre punte, cambiando il modulo in difesa che adesso ha quattro uomini in linea con Hakimi e Young tra Skrinuiar e De Vrij. Per le abitudini di Conte è una piccola rivoluzione, o semplicemente il cosiddetto piano B da utilizzare in caso d’emergenza come questo. La tanto attesa svolta, però, non è una conseguenza di questa novità tattica, bensì il frutto dell’abilità di Barella, bravissimo a riprendere al volo una respinta di Cragno, trovando alle spalle l’angolino del pareggio. Classico gol dell’ex, tra l’altro il primo in campionato quest’anno del piccolo grande centrocampista sardo.

    SORPASSO INTER - Passata la grande paura di perdere, l’Inter riscopre il piacere del successo e ancora grazie a Barella, che fa spiovere un cross dalla destra sul quale arriva con perfetto tempismo D’Ambrosio, appena entrato al posto dell’infortunato Hakimi, che salta e devia di testa il pallone del sorpasso. Adesso è il Cagliari che si sente beffato e allora Di Francesco, dopo avere già richiamato Pavoletti, rilancia Simeone per gli ultimi disperati assalti. Cinque minuti di recupero sono lunghi, ma non bastano per recuperare almeno un punticino in classifica. E anzi il Cagliari si suicida, cercando il pareggio persino con Cragno che si butta avanti sperando nella deviazione decisiva ma poi non fa in tempo a tornare nella propria area, favorendo lo spettacolare contropiede di Lukaku che lo salta in velocità e corre a depositare il pallone del 3-1 nella porta vuota. E’ il 94’ e l’Inter può fare festa.

    :(actionzone)



    IL TABELLINO 

    Cagliari-Inter 1-3 (1-0 primo tempo)
     
    Marcatori: 42' p.t Sottil (C), 33' s.t Barella (I), 39' s.t D'Ambrosio (I), 90' + 3 s.t Lukaku (I)

    Assist: 39' s.t Barella (I)

    Cagliari (4-2-3-1):Cragno; Faragò (23' s.t Klavan), Walukiewicz, Carboni (44' s.t Simeone) Lykogiannis; Marin, Rog; Zappa, Joao Pedro, Sottil (23' s.t Nandez); Pavoletti (30' s.t Cerri). All. Di Francesco

    Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni (27' s.t Lautaro Martinez); Darmian (13' s.t Young), Barella, Brozovic, Eriksen (13' s.t Sensi), Perisic ((1' s.t Hakimi (38' s.t D'Ambrosio)); Lukaku, Alexis Sanchez. All. Conte


    Arbitro: Fabrizio Pasqua di Tivoli

    Ammoniti: 10' p.t Faragò (C), 16' p.t Darmian (I), 26' s.t Pavoletti (C)


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