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  • Inter di nuovo spendacciona, ma tornerà ad essere anche vincente?

    Inter di nuovo spendacciona, ma tornerà ad essere anche vincente?

    • Andrea Robertazzi
    L'Inter è tornata a fare paura sul mercato; Suning ha dimostrato di essere una realtà importante dal punto di vista economico e, soprattutto, di non aver paura di spendere. Il gruppo cinese, già in estate, aveva dato saggio della sua serietà e della sua forza, concludendo due operazioni estremamente onerose in pochi giorni, quelle che hanno portato João Mário e Gabigol a Milano per una cifra di circa 70 milioni complessivi. E anche sul mercato di gennaio è arrivato uno squillo importante con il colpo Gagliardini, che costerà circa 30 milioni, e sarà il primo tassello di quella che potrebbe essere un'Inter più giovane e più italiana. 

    MERCATO E LEADERSHIP - Suning vuole riportare il Biscione in alto, e a conferma di ciò ci sono anche i nomi che circolano per il mercato estivo: Verratti ed uno tra Bernardeschi e Berardi. Obiettivi ambiziosi di una società che vuole tornare a vincere, e vuole farlo in fretta. La dirigenza dell'Inter vuole prendersi un ruolo predominante in Italia, come dimostrato dall'affare Gagliardini, strappato alla Juventus in modo autoritario. La dirigenza nerazzurra non ha paura di nessuno sul mercato, e lo ha voluto dimostrare imponendosi sui bianconeri che, a prescindere dalle smentite di rito, seguivano con interesse il giovane dell'Atalanta.  

    I SOLDI NON SONO TUTTO - Il gruppo Suning è pronto a spendere, non c'è dubbio, ma la storia insegna che non sempre spendere vuol dire vincere. All'Inter, già nei primi anni della presidenza Moratti, sono stati abituati a grandi investimenti che, però, non hanno portato i frutti sperati. L'ex patron nerazzurro, che ha speso oltre un miliardo di euro per vincere 16 trofei, ha impiegato più di dieci anni per riuscire a creare un ciclo di successi. Quello che fa la differenza tra una società vincente ed una che spende senza ottenere risultati, è il progetto e nonostante la disponibilità a fare grandi investimenti di Suning, l'Inter ha dimostrato che, per il momento, non c'è ancora una linea chiara da seguire. Emblematici sono i casi di De Boer, esonerato dopo appena tre mesi, Gabigol, presentato come il nuovo Ronaldo e finora relegato al ruolo di comparsa, e del casting allenatori, vinto da Pioli, che ha messo in evidenza tutte le difficoltà di una società che per la prima volta si sta muovendo nel mondo del calcio. Quel che è certo è che Suning ha grandi ambizioni e una potenza economica senza rivali; ecco perché, se riuscisse ad incanalarla nei giusti binari, tra qualche anno potremmo trovarci di nuovo di fronte ad una grande Inter. potenzialmente l'Inter più grande di sempre.

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