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  • Inter, difesa all'attacco: Skriniar e Ranocchia ribaltano ogni logica

    Inter, difesa all'attacco: Skriniar e Ranocchia ribaltano ogni logica

    • Pasquale Guarro, inviato al Meazza
    La crisi è ancora palpabile ma l’Inter, sommersa dai fischi del Meazza al termine della prima frazione di gioco, porta a casa tre punti determinanti in vista del duro calendario che l’attende. Due gol per liberarsi di un Benevento spavaldo e coraggioso, sicuramente aiutato da un clima generale che non raccontava niente di buono. Tre punti, due gol segnati e zero gol subiti: sintesi brutale, certo, ma se l’Inter dipendesse solo dagli attaccanti, non avrebbe vinto neanche contro l’ultima in classifica. 

    SPROFONDA L'ATTACCO - Candreva, Rafinha, Perisic, Eder: tutti bocciati. L’unico con riserva è il brasiliano, in debito d’ossigeno dato che anche in settimana ha dovuto rallentare per un leggero affaticamento muscolare. Negli ultimi 40 metri di campo la squadra è spaccata, vive di folate improvvise. Nel vedere le prestazioni di Perisic, l’Inter quasi rimpiange di non aver accettato i 33 milioni di euro offerti dal Manchester United in estate; a giugno ci sarà ancora qualcuno disposto a mettere sul piatto la stessa cifra? Ausilio e Sabatini sperano nel Mondiale. Candreva rimane a zero gol in campionato, un dato terrorizzante per uno che di ruolo fa l’esterno d’attacco nell’Inter. Mentre su Eder c’è da dire che non può reggere da solo il peso dell’attacco, non ne ha il fisico e non ne ha la tecnica necessaria. Necessita di un compagno accanto. 

    RETROGUARDIA GOLEADOR - Per fortuna di Spalletti, con l’attacco senza né forma né sostanza, c’è la difesa a dare almeno una speranza Champions ai 40.000 presenti al Meazza. Skriniar apre le marcature e Ranocchia chiude il match, entrambi di testa, spuntando dalle retrovie. Due frustate che affondano il Benevento e nascondo qualche magagna. Per l’ex Sampdoria è il quarto gol in A, dati importanti che ormai certificano tutto il suo valore. Per Ranocchia, invece, il gol è una liberazione. L’arrivo di Lisandro Lopez non lo aveva reso felice, ma nelle ultime due gare ha dimostrato che il vero vice-Miranda è lui, per buona pace dell’argentino, che dopo la prima apparizione difficilmente rivedrà il campo. 

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