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  • Inter, ecco il vero Joao Mario. Spalletti dispensa veleno: c'è un Ninja nel mirino
Inter, ecco il vero Joao Mario. Spalletti dispensa veleno: c'è un Ninja nel mirino

Inter, ecco il vero Joao Mario. Spalletti dispensa veleno: c'è un Ninja nel mirino

Alti e bassi si sono alternati dal suo arrivo in nerazzurro. Il primissimo Joao Mario è stato per l’Inter un amuleto, difficile vincere senza di lui. Poi il lento regresso dovuto soprattutto allo stato di disagio generale dell’intera squadra. Un po’ come cercare sicurezze nella tana del caos, perché nel frattempo all’Inter si sono avvicendati de Boer, Pioli e Vecchi. Tre allenatori con tre diversi credo. Poi il clima di contestazione nell’ambiente circostante e uno spogliatoio frastagliato dalla mancanza di polso di una classe dirigente anch’essa travolta dal cambio di proprietà. Fattori che inducono a pensare come l’impatto di Joao Mario con il mondo Inter sia stato quasi traumatico. Problematiche che hanno contribuito a confondere la sua classe, mai a cancellarla. Perché nonostante tutto l’ex Sporting Lisbona ha spesso acceso San Siro con lampi di luce figli di una sorgente ben precisa. Chi conosce e mastica calcio sa che certe giocate non sono frutto del caso. 

TITOLARE CONTRO LA SPAL - La scintilla c’è sempre stata, ciò che manca adesso è accendere un fuoco costante e questo sarà compito di Luciano Spalletti, bravo nel dosare Joao Mario nelle prime due giornate. Fiorentina e Roma  hanno evidenziato l’ottimo stato di forma del portoghese, che contro la Spal partirà invece dal primo minuto. A svelarlo è stato proprio il tecnico nerazzurro alla Gazzetta dello Sport: «Mi piace Joao Mario, ultimamente decisivo partendo dalla panchina. Ha mostrato un certo caratterino da leader, sa aggredire il mediano avversario, da trequartista lo fa bene, e contro la Spal giocherà lui».

UN LEADER CONFUSO - Parole semplici e di facile lettura, che forse per la prima volta descrivono bene anche la personalità di un ragazzo troppe volte apparso timido, non solo in campo. Tanto per intenderci, parliamo di un ragazzo che è sempre stato capitano nel corso della sua trafila allo Sporting. Gli allenatori del passato ne hanno sempre riconosciuto le qualità di faro, ma l’Inter può essere un mare in tormenta, dove imporsi è sempre complicato. 

UN NINJA NEL MIRINO - Joao Mario sta crescendo e la sensazione è che Spalletti possa indicargli la rotta. Manca ancora una corposa dote di veleno che possa garantirgli di pungere e far male con maggiore costanza all’interno di ogni singolo match. I colpi non mancano, ma la cattiveria non è ancora quella giusta. Nel mirino c’è quel Nainggolan che l’Inter ha a lungo rincorso: le doti tecniche del belga - almeno nello stretto - non sono superiori a quelle del portoghese, ma sarà necessario mettersi in pari con la fame di prevalere sugli altri.

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