Il ritorno del figliol prodigo? Non proprio. Perché se uno fa marcia indietro, non lo fa per soli tre mesi. L'ipotesi di un ritorno part-time di Eto'o a Milano di certo è suggestiva. Solletica la voglia matta dei tifosi dell'Inter di rivedere un campione in maglia nerazzurra calcare il prato di San Siro. Comprensibile, visti i deprimenti tempi che corrono.

 

Ma siamo sicuri che avere Eto'o per 90 giorni sia un bene per l'Inter? Il Re Leone arriverebbe a gennaio e a marzo ripartirebbe per il suo ritiro dorato di Russia. Insomma, una toccata e fuga che rischia più di fare confusione che altro. Chi lascerebbe il posto a Eto'o? Il camerunense sarebbe iscritto nella lista di Champions? E chi resta fuori? Come reagirebbe lo spogliatoio? E soprattutto, con che motivazioni e stato di forma tornerebbe Eto'o?

Tante, troppe incognite. L'Anzhi ha da subito escluso ogni trattativa, mentre dall'entourage dell'attaccante è arrivata proprio oggi una decisa apertura dell'agente Claudio Vigorelli. Sappiamo per certo che Moratti non è tipo sordo ai sentimenti del cuore e forse riabbraccerebbe Samuelito senza rancore. Ma l'Eto'o 2 - il Ritorno ha il sapore del sequel girato male di un capolavoro da Oscar. O della sveltina mal riuscita con l'ex fidanzata che ti ha sedotto e abbandonato per uno più ricco di te. 

 

I tifosi dell'Inter hanno già pronta la replica: "Allora il Milan con Beckham?". Hanno ragione, anche i rossoneri si lasciarono affascinare da un'operazione nonsense dal punto di vista calcistico, ma producente in fatto di marketing. Solo che in quel caso non si parlava di un giocatore appena scappato da Milano per fare collezioni di rubli. E poi, ricordiamolo: il Milan con Beckham non vinse nulla. Solo un caso?