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  • Inter: già 100 milioni non pagati da Suning. Ares insieme a Bc Partners, club valutato 750 milioni

    Inter: già 100 milioni non pagati da Suning. Ares insieme a Bc Partners, club valutato 750 milioni

    Inter a due facce: da una parte squadra e tifosi si godono la netta e meritata vittoria nel derby d'Italia contro la Juve; dall'altra la proprietà cinese porta avanti la trattativa per la cessione del club. Bc Partners ha l'esclusiva almeno sino a fine mese, ma non è escluso che in un secondo momento possa essere affiancato da un altro fondo interessato a entrare nell'operazione: in particolare gli statunitensi di Ares Management Corporation. 

    Suning ha già capito che dovrà abbassare le pretese rispetto alla richiesta iniziale da quasi un miliardo di euro, compresa la quota (31%) del socio di minoranza Lion Rock, anch'essa in vendita. Infatti, una volta terminata la due diligence, Bc Partners sarà pronta ad avanzare una prima offerta valutando l'Inter sui 750 milioni di euro. 

    Intanto restano i problemi di liquidità per le spese correnti in questa stagione: come scrive La Repubblica, tra stipendi della prima squadra, rate per gli acquisti già effettuati in passato sul mercato, commissioni agli agenti e contratti con i fornitori la cifra degli impegni economici non ancora rispettati si aggira già sui 100 milioni di euro. Lo stesso passivo con cui si era chiuso l'ultimo bilancio a giugno 2020, quindi di sicuro il prossimo esercizio avrà un rosso ancora più profondo. Resta da vedere se tra cinque mesi l'Inter avrà già cambiato proprietario come sembra o sarà ancora in mano alla famiglia Zhang. 

    Nel frattempo il presidente Steven è ancora in Cina e non si vede a Milano da diverso tempo. Suo padre Jindong ha intrapreso la carriera politica nel partito comunista e deve rispettare la decisione del presidentissimo Xi Jinping, che ha ordinato l'improvvisa retromarcia (nonostante l'economia cinese abbia ripreso a correre come e più di prima della pandemia coronavirus, visto che il Pil è cresciuto del 6,5% nell'ultimo trimestre del 2020, anno chiuso a +2,3% rispetto al 2019): stop agli investimenti all'estero considerati "superflui". Un aggettivo che non si sposa con il blasone e con la storia di un grande club come l'Inter. 
     

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