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  • Inter: Godin non funziona nella difesa a 3, ma Conte non cambia modulo

    Inter: Godin non funziona nella difesa a 3, ma Conte non cambia modulo

    • Pasquale Guarro
    In questa Inter Godin non funziona. Non è quello dell’Atletico Madrid e la partita contro il Parma ha reso ancor più palese l’equivoco in cui rischiano di inciampare sia Conte che il difensore. Il senso di malessere circonda entrambi, il tecnico è afflitto per non essere riuscito ancora a farsi comprendere, il calciatore è sconfortato per un ruolo che fatica a sentire suo. Conte e Godin non si sono scelti, si sono trovati nello stesso posto e adesso faticano a coesistere. L’ex c.t. si trova di fronte a una situazione non semplice da gestire: da una parte ci sono la storia e i successi di un difensore che merita rispetto, dall’altra le esigenze di natura tattica, che portano il tecnico lontano da Godin. Non è facile tenere fuori l’ex Atletico Madrid, ma in questo momento, per Conte, è altrettanto complesso lasciarlo in campo e la questione diverrà ancora più intricata quando D’Ambrosio avrà recuperato dal suo infortunio, perché per Conte è lui il titolare nel ruolo di terzo di difesa, con de Vrij al centro e Skriniar che traslocherà nuovamente a sinistra.

    RETTE PARALLELE - Si sta dunque sviluppando un copione che a giugno era difficile da prevedere, nonostante l’idea Godin fosse nata precedentemente all’arrivo del tecnico salentino sulla panchina nerazzurra. Ma Conte non tornerà indietro, non ci saranno accorgimenti o modifiche tattiche, la difesa a tre non si tocca. Piuttosto finisce in panchina Godin, così come accaduto contro il Parma, quando il tecnico dell’Inter non ha avuto alcun dubbio nel richiamare ai box il difensore uruguaiano per inserire de Vrij. E poco importa se nell’assedio finale, sui calci d’angolo, Godin avrebbe potuto dire la sua. Priorità all’equilibrio, che a questo punto, per Conte, addirittura Bastoni riesce a garantire meglio del rosarino. Punti di vista che non convergono, due rette parallele che al momento proseguono ognuna per la propria strada. Conte e Godin non hanno ancora trovato il punto di congiunzione ma la svolta deve arrivare dal difensore, perché il tecnico ha già chiarito che non metterà mano al sistema di gioco.

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