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  • Inter, i tre segreti per la rinascita di Banega

    Inter, i tre segreti per la rinascita di Banega

    L'edizione odierna del Corriere dello Sport evidenzia il gran momento di forma di Ever Banega e spiega come il trequartista argentino stia dimostrando di poter fare la differenza anche nel campionato italiano. A contribuire alla svolta dell'ex Siviglia, secondo il quotidiano sportivo, sono stati tre fattori su tutti: il fisico, la testa e la concorenza con Joao Mario. 

    MOMENTO CALDO - "Le ultime due partite gli sono servite per lanciare un messaggio chiaro alla Serie A: Ever Banega non è il giocatore visto nelle prime 26 giornate quando ha espresso il suo talento a corrente alternata ed è finito pure in panchina per scelta tecnica. Il Tanguito ha deciso di svegliarsi nel momento caldo della stagione e nei 180' contro Cagliari e Atalanta ha messo insieme un fatturato (4 gol e 3 assist) nettamente superiore a quello del resto del campionato (2 reti e 3 assist)". 

    LE DIFFERENZE - "A livello tattico per Banega di differenze non ce ne sono molte rispetto all’inizio della stagione: a parte l’esperimento provato da De Boer che voleva utilizzarlo come regista basso davanti alla difesa, all’Inter ha sempre fatto il trequartista nel 4-2-3-1 che poi è il modulo con il quale la squadra è offensivamente esplosa nelle ultime 2 gare (12 gol segnati, 2 soli al passivo). Di diverso, però, sembrano esserci due cose: la testa e le gambe. Fisicamente l’ex Siviglia adesso sembra più tonico rispetto a inizio stagione quando faticava se il ritmo si alzava. Partecipa alla fase di pressing e negli ultimi due incontri ha lavorato di più perché ha più sprint. La differenza, però, la sta facendo soprattutto la testa: contro le grandi (Juventus, Roma e Lazio), quando gli spazi a disposizione sono solitamente maggiori, Banega aveva fatto bene anche in passato, ma quelle prestazioni rimanevano casi isolati. Le maggiori difficoltà le ha incontrate contro le medio-piccole, che gli mettevano addosso un uomo per soffocarlo. Contro Cagliari e Atalanta invece ha dimostrato velocità di pensiero e di giocate, quello che gli era mancato tante volte". 

    IN COMPETIZIONE - "Determinante, poi, è stata la concorrenza di Joao Mario, non più utilizzato come mediano davanti alla difesa ma dopo l’arrivo di Gagliardini considerato “solo” come trequartista. Il portoghese gli ha rubato il posto con la rete decisiva firmata a Palermo quando sostituì l’argentino dopo un’ora. Dopo quel match in terra siciliana Ever è stato in panchina per scelta tecnica contro Pescara e Juventus e non è stato convocato contro l’Empoli per un problema fisico. A Bologna ha risolto la sfida entrando nell’ultimo quarto d’ora e mettendo il piede nell’azione dell’1-0 di Gabigol, poi ancora panchina contro la Roma prima del rilancio in grande stile a Cagliari". 

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