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  • Inter-Icardi, mobbing e avvocati: ecco come stanno le cose. L'argentino obbligatoriamente in lista

    Inter-Icardi, mobbing e avvocati: ecco come stanno le cose. L'argentino obbligatoriamente in lista

    • Pasquale Guarro
    La ferita si aggrava, l’emorragia non si placa. È un farsi male a vicenda, uno scontro violento con pause strategiche e nuove tempeste pronte a stravolgere. Perché la tensione è alimentata da un conflitto di base che non può trovare tregua, non nell’immediato. L’Inter non vuole più Icardi ma Icardi vuole ancora l’Inter. Zhang e Marotta hanno deciso che la storia è finita, il centravanti non lo accetta, convinto di avere ancora a disposizione carte che possano correggere il suo destino. Questo deve avere pensato finora, quando in accordo col club è rientrato in anticipo dal ritiro di Lugano e non è partito per la tournée cinese. Si aspettava forse un premio per buona condotta o che il tempo operasse in suo favore. Ma Zhang è di lunga memoria e difficilmente guarda indietro. 

    CAUSA PER MOBBING? - Il rientro dalla Cina ha sancito l’inizio di una nuova tormenta: l’Inter ha ribadito a Icardi quanto già comunicatogli a inizio stagione: Qui non vedi campo. Questa, più o meno, la sintesi del discorso, che ha irritato l’attaccante. Wanda è pronta a fare causa per mobbing, si legge in giro, ma le cose stanno realmente così? Davvero l’Inter potrebbe dover aggiungere la beffa al danno? E in che modo, l’entourage del calciatore, potrebbe chiedere l’anticipata risoluzione del contratto? Per scoprirlo è necessario rifarsi alle norme di diritto sportivo, quelle che regolano il contratto collettivo dei calciatori, per quanto riguarda l’Italia; e quelle della FIFA, per uscire dai confini nazionali. Quando un calciatore può chiedere la rescissione anticipata del contratto?

    CONTRATTO COLLETTIVO - Rifacendoci al contratto collettivo pubblicato anche sul sito www.assocalciatori.it, possiamo vedere quanto recita l’articolo 12 al comma 6: “In ogni ipotesi in cui il Calciatore sia escluso, anche in via preventiva, dalla preparazione e/o dagli allenamenti con la prima squadra, resta comunque fermo l’obbligo della Società di fornire al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale ai sensi dell'art. 7.1., salva espressa rinuncia scritta del Calciatore”. Strutture che la società non sta facendo mancare a Mauro Icardi, che si allena in parte col gruppo e in parte con sedute personalizzate. 

    NORME FIFA A 10% DI PRESENZE - Per quanto riguarda le norme FIFA, invece, club e calciatore devono osservare questa norma che regola la cessazione anticipata di un contratto: “An established professional who has, in the course of the season, appeared in fewer than ten per cent of the official matches in which his club has been involved may terminate his contract prematurely on the ground of sporting just cause. Due consideration shall be given to the player’s circumstances in the appraisal of such cases. The existence of sporting just cause shall be established on a case-by-case basis. In such a case, sporting sanctions shall not be imposed, though compensation may be payable. A professional may only terminate his contract on this basis in the 15 days following the last official match of the season of the club with which he is registered”.

    NORME FIFA A 10% DI PRESENZE - Il calciatore può richiedere la cessazione anticipata del contratto al termine della stagione, entro 15 giorni dall’ultima apparizione ufficiale. Può farlo se nel corso della stagione sportiva le sue apparizioni in campo si attestano al di sotto del 10% del totale di tutte le partite. Reso chiaro che per apparizione si intende anche l’utilizzo per soli pochi minuti di un match. Ovviamente starà poi al giudice interpretare caso per caso tutte le singolarità di ogni singola vicenda. Si fa riferimento a calciatori integri, che non abbiano subito infortuni.

    OBBLIGATORIAMENTE IN LISTA - Ad oggi è impossibile prevedere come andrà a finire tra Icardi e l’Inter, ma stando alle norme FIFA, l’Inter non può escludere il calciatore dalle liste, come invece si è paventato. Osservando oggettivamente i fatti, ad oggi non sembrano esserci gli estremi per una causa di mobbing e anche all’Inter in merito sembrano dormire sonni molto tranquilli.

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