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  • Inter, Icardi spacca anche San Siro: offese e applausi, il caso prosegue

    Inter, Icardi spacca anche San Siro: offese e applausi, il caso prosegue

    • Pasquale Guarro
    Mauro Icardi in casa Inter continua ad essere un elemento divisivo. Lo è nello spogliatoio e lo è anche al Meazza, che si è spaccato in due quando lo speaker ha pronunciato il suo nome: “Con il numero 9, Mauro Icardi”. La curva esplode in boati offensivi: “Mercenario, uomo di m…”, il resto dello stadio prova in qualche modo a ingoiare le ingiurie ma ci riesce solo fino a un certo punto, così durante il minuto di raccoglimento qualche sostenitore dell’argentino prova a scandire gli incoraggiamenti nel silenzio generale: “Vai Mauro”, la curva non apprezza e reagisce immediatamente con altri fischi. La Nord ormai ha deciso, nessuna tregua, per loro Icardi è già un ex. Non per gli altri 52 mila presenti a San Siro (contro l’Atalanta erano 60 mila gli spettatori e la Nord ne contiene circa 8 mila).

    GESTIONE SPALLETTI - È chiaro che il caso Icardi a Milano è tutt’altro che chiuso. E non lo è neanche per Spalletti, che svia e non risponde alle domande sull’attaccante. Il tecnico toscano ha già in mente ciò che accadrà nel prossimo futuro: al rientro di Lautaro Martinez (dovrebbe farcela per Frosinone) l’argentino - salvo miracoli - tornerà a sedere in panchina, col “Toro” pronto a riprendersi quella maglia da titolare che si era guadagnato durante i giorni d’assenza del numero 9. D’altronde lo stesso Spalletti lo aveva anche lasciato intuire a Genova: “Non abbiamo la totalità dell’uomo ma almeno abbiamo un attaccante in più”, segno evidente di come i problemi con Icardi non siano tutti risolti, nonostante il rosarino in campo si prodighi in gesti palesi con applausi verso i propri compagni per qualsiasi tentativo di passaggio a lui indirizzato.

    TREGUA PARZIALE - Fischi e applausi, ambiente spaccato in due, ad Appiano come al Meazza. La sensazione è che il caso Icardi si trascinerà fino al termine della stagione, quando Marotta dovrà prendere una decisione definitiva, anche se in corso Vittorio Emanuele c’è la percezione che neanche questa volta arriveranno offerte congrue per l’attaccante argentino e a quel punto la situazione potrebbe diventare davvero ingestibile. La Curva non ha alcuna intenzione di tendergli la mano, il resto dei tifosi, invece, mira a una convivenza a tempo determinato: “arriviamo a fine stagione per il bene dell’Inter e poi tiriamo le somme”. Una tregua firmata da tutti tranne che dalla Nord. Presto San Siro potrebbe essere abbattuto in favore di un nuovo impianto, non faranno fatica, troveranno uno stadio già spaccato in due.

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