Calciomercato.com

  • Inter, il barbiere svela il look scudetto: 'Un giocatore vuole il tricolore sui capelli, un altro si farà biondo platino'

    Inter, il barbiere svela il look scudetto: 'Un giocatore vuole il tricolore sui capelli, un altro si farà biondo platino'

    • CM
    «Radu, Bastoni, Skriniar, Hakimi e Pinamonti». Non sono i cinque nerazzurri disponibili per un calcetto tra amici bensì i cinque nerazzurri che hanno in comune un dettaglio non da poco. Oltre al campionato che stanno per vincere con l’Inter. Il tiro? Acqua. La tecnica? Acqua. La velocità? Oceano. La testa? Fuochino. Ok, vi diamo un indizio. Anzi, ce lo dà direttamente Andrea, il protagonista della nostra storia. «Uno di loro mi ha chiesto il simbolo dello scudetto, un altro mi ha già avvisato che vuole farsi biondo platino…». Oir Barber Shop Milano, Moscova. Al taglio ci pensa lui, Andrea. Per l’appunto. Barbiere-allenatore. «Preparatore! Dei portieri della Pro Sesto, Serie C». Una passione che nasce da lontano. «Da piccolino ero abbastanza ciccione così mi hanno messo in porta. Classico. Dopo un’esperienza all’Accademia Inter sono passato alla Pro Sesto». Campo e lavoro, lavoro e campo. «Facevo part-time, sì. Di mattina ero in negozio, nel pomeriggio mi allenavo. Non sono riuscito a reggere i ritmi della Serie D così alla fine ho deciso di mollare… il calcio». Più o meno, ecco. A 20 anni ho aperto il mio primo Barber in Moscova ma contemporaneamente sono rimasto nell’ambiente della Pro Sesto come preparatore dei portieri. Prima le giovanili, poi la Primavera, quest’anno anche un paio di trasferte con la Prima squadra». Il conflitto d’interessi è scattato al minuto zero. «In negozio da me viene spesso il portiere titolare, Alessandro Livieri. Tra i miei clienti ho tanti ragazzi che alleno oppure ho allenato in passato». 

    Andrea ha tagliato capelli un po’ ovunque, dai bagni degli alberghi sempre bui - ‘Ho risolto il problema comprando una torcia da mettermi in fronte’ - agli spogliatoi di calcio, da un convitto a Ferrara ad un magazzino ad Appiano Gentile. Ma gli esordi hanno sempre un sapore speciale. «Eravamo un piccolo Barber Shop in via Dante, il primo in Italia, con influenza anglosassone. Un giorno entra un certo Luca e viene da me a farsi la barba. Non lo conoscevo minimamente. Un tipo giovane, di bell’aspetto, molto educato». E? «Era Luca Percassi! Il figlio di Antonio, proprietario dell’Atalanta e non solo». Fantastico. «La famiglia Percassi non voleva fermarsi a ‘Kiko’ e puntava ad investire anche sul mondo uomo. Qualche settimana dopo il mio ‘incontro’ professionale con Luca c’è stato il primo vero contatto diretto tra il mio titolare e papà Percassi». Affare fatto. E il primo grande calciatore che passa ‘tra le mani’ di Andrea è uno da mille e una notte: Marco Borriello. «Un giorno chiama in negozio, rispondo io». Pronto? «Buongiorno - dice - sono Marco Borriello, vorrei tagliarmi i capelli». Ma certamente. Andrea ci racconta. «Gli fisso l’appuntamento, chiaramente durante il mio turno di lavoro». Da quel momento scocca la scintilla. «Di fatto, per due anni, sono stato il suo barbiere personale». Segni particolari? «Almeno due volte a settimana andavo a casa sua! Vedevo più lui di mia madre e non scherzo!». Scoppiamo a ridere. «Un’estate sono persino andato a Ibiza. Non solo mi pagò il volo, mi fece anche venire a prendere dall'autista». Qualche dettaglio sul taglio preferito da uno dei calciatori più belli della nostra Serie A. «Tutte le sere mi mandava una foto di un taglio, dicendomi ‘Andre, vorrei farmi questo, come facciamo?’ ed io ovviamente me lo studiavo accuratamente per tutta la notte, pronto a replicarlo il giorno successivo. Sai come andava a finire? Semplice…». Sorprendente. “La risposta era ‘il solito Andre, il solito’, tant’è che per due anni non ha mai cambiato capigliatura». 

    Borriello il primo di una lunga lista, e non solo di calciatori. «Il Dott. Antonio Percassi veniva spesso da Bergamo, direttamente in negozio. Chiedeva il classico taglio ‘a forbice’, ringraziava, pagava in quella che era la sua attività e poi andava via. Una persona stupenda». Da quando poi Andrea si è messo in proprio il giro di clienti pallonari è aumentato. «Tanti della Berretti dell’Inter classe 1998, Alex Donnarumma, Salvatore Esposito, Bettella, Mattioli e Pinamonti ma anche dell’Italia U-21». Ha investito sui giovani. Fino ai top internazionali. «Cancelo è fissatissimo, quasi maniacale. Veniva da me ogni settimana, appena vedeva un pelo nuovo mi chiamava. La sua eredità l’ha presa Hakimi che ogni venerdì si presenta puntuale: chiede sempre la sfumatura, è tutto precisino». Ma la domanda vera è una sola: meglio parare un rigore oppure ‘fare’ i capelli a uno di questi grandi campioni? Andrea sbuffa. «La pressione addosso è la stessa! Non puoi sbagliare». Altrimenti è da mettersi le mani… tra i capelli.

    Altre Notizie