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  • Inter, il bilancio della tournée: la mano di Conte si vede, Esposito brilla. Ma Perisic e Candreva...

    Inter, il bilancio della tournée: la mano di Conte si vede, Esposito brilla. Ma Perisic e Candreva...

    • Andrea Sereni
    Venti giorni insieme, al lavoro, tra sudore e fatica, ma i primi frutti iniziano già a vedersi. L’Inter ha chiuso la prima fase della stagione con una vittoria ai rigori con il PSG. Dopo il ritiro di Lugano, la squadra di Conte ha preso parte al Summer Tour in Asia, che ha mostrato una crescita generale, e in alcuni singoli, costante. Il bilancio, parziale, è positivo per il tecnico salentino: “Nel giro di due settimane sto vedendo dei grandi miglioramenti e dei giocatori che hanno voglia di mettere in pratica ciò su cui lavoriamo. Stanno facendo un grande lavoro”. Tutto rose e fiori, dunque? Non propriamente. 

    COSA FUNZIONA -  Il primo aspetto da sottolineare, in positivo, è proprio l’impatto di Antonio Conte sulla realtà nerazzurra. L’Inter, dopo 15 allenamenti e senza punte di ruolo (esclusi i baby), è già a sua immagine e somiglianza. I giocatori sembrano aver recepito i suoi dettami tattici, e soprattutto la sua grinta e voglia. Contro una Juve con diversi titolari i meneghini hanno fatto un’ottima figura, così come con PSG e Manchester United. Se questo è il prologo, il romanzo non può che essere avvincente. Due note positive sono senza dubbio de Vrij e Sensi. Il primo sembra rivitalizzato dalla cura Conte: preciso, impeccabile, leader, sembra tornato quello della Lazio, se non meglio. Merito della difesa a 3, possibile, ma la sua rinnovata fiducia può aiutare l’Inter. Notevole anche l’impatto di Stefano Sensi: idee, gioco, personalità, sembra un veterano, invece è arrivato a inizio luglio. Infine, menzione doverosa per Sebastiano Esposito: lanciato dal 1’ minuto vista la penuria di attaccanti, il classe 2002, 17 anni appena compiuti (il 2 luglio), ha dimostrato di avere numeri da potenziale stella. Veloce, intelligente ed elegante, ha retto il confronto con campioni del calibro di De Ligt, facendo impazzire anche la retroguardia del PSG: può tornare utile, se non partirà in prestito, a stagione in corso. Il futuro è comunque dalla sua parte.

    COSA NON FUNZIONA - Inevitabile partire con la più grave mancanza denotata dall’Inter vista tra Singapore e Cina: gli attaccanti. Non si scopre l’acqua calda, è vero, ma l’assenza di Lautaro Martinez, ancora in vacanza post Coppa America, con Politano ai box e Icardi lasciato a Milano, ha palesato una pochezza offensiva resa meno amara solo dalla verve del giovane Esposito. Longo, al passo d’addio, è stato quasi del tutto inconsistente, escluso magari il secondo tempo contro il PSG. Conte ha bisogno di una punta, anzi due, da affiancare a Lautaro Martinez: che siano Lukaku, Dzeko o altri ancora, Marotta deve bruciare i tempi, per permettere al tecnico di integrare adeguatamente i nuovi innesti negli ingranaggi di squadra. Perisic ha nuovamente deluso: da esterno è stato pubblicamente bocciato dall’allenatore, da attaccante ha sprecato occasioni a iosa. Necessita di un cambio di rotta. Servirebbe in generale più qualità sulle fasce, così importanti per Conte: Dalbert fatica, Candreva alterna pochi acuti a preoccupanti crolli. In attesa di Asamoah e Lazaro, certo. Infine una riflessione sulla mediana: Sensi e Brozovic non possono reggere l’intero peso della costruzione del gioco: Borja Valero sembra a fine corsa, Gagliardini non fa il salto di qualità: un innesto, anche di prospettiva, potrebbe rivelarsi utile.

    @andreasereni90

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