Nel calcio la riconoscenza non sempre trova spazio. Lo sanno bene a Milano, con il fresco esempio (secondo i tifosi del Milan) di Antonio Cassano, passato dal Milan all'Inter, è quello di Dejan Stankovic. In questo caso non c'entrano mal di pancia, manie di protagonismo o richieste di ingaggio da nababbo da parte del giocatore, tra l'Inter e il serbo è la società a recitare il ruolo del cattivo. Stankovic non rientra nei piani tattici di Stramaccioni, che ha fatto acquistare Mudingayi e Gargano (più Paulinho, che sbarcherà a gennaio) e fatto riscattare Guarin, e nemmeno in quelli di Moratti, che vorrebbe liberarsi di un ingaggio pesante da 8 milioni lordi all'anno fino al 2014.

Ecco perchè dopo dodici anni a tenere alto il nome l'Inter in Europa e nel mondo, l'avvenutra dell'ex centrocampista della Lazio sembra arrivata al capolinea nonostante ad inizio luglio aveva pubblicamente dichiarato la volontà di chiudere la carriera in nerazzurro. Su Stankovic ci sono club serbi e della MLS.