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  • Inter, il futuro della panchina è un nodo economico: Spalletti, Conte e Allegri, si rischia una spesa folle

    Inter, il futuro della panchina è un nodo economico: Spalletti, Conte e Allegri, si rischia una spesa folle

    • Andrea Distaso
    E' partito ufficialmente il countdown. Antonio Conte cerca un po' di relax in Liguria, dove sta provando a digerire la delusione per la sconfitta nella finale di Europa League per mano del Siviglia e raccogliendo le energie fisiche e mentali in vista del tanto atteso confronto con gli stati generali dell'Inter per discutere del suo futuro a tinte nerazzurre. Sono ore non propriamente all'insegna della serenità, perché le pesanti dichiarazioni rilasciate nel post-partita di Colonia hanno chiarito una volta di più come la tensione tra le parti sia ai massimi livelli e la rottura mai così vicina.

    DA SPALLETTI AD ALLEGRI - Una situazione estremamente delicata non solo alla luce del progressivo deterioramento dei rapporti venutosi tra Conte, Ausilio e Marotta, ma anche sotto l'aspetto economico, perché l'Inter ha ancora sotto contratto fino a giugno 2021 Luciano Spalletti e l'avvento di un eventuale sostituto del tecnico salentino - col nome di Massimiliano Allegri in pole position - comporterà un altro investimento significativo. Ecco perché il vertice tra il club nerazzurro e il suo attuale allenatore si preannuncia particolarmente spinoso, con l'alta probabilità che dalle discussioni sulle strategie di mercato e sulla suddivisione dei poteri in seno alla società si passi a quelle su come sciogliere il vincolo contrattuale in essere, che scade nell'estate del 2023.

    NESSUN ESONERO - Conte percepisce un ingaggio netto di 12 milioni di euro a stagione, con un impatto sulle casse dell'Inter che sarebbe di 45 milioni lordi per i prossimi due campionati. Davvero tanti, troppi, per immaginare anche lontanamente che la famiglia Zhang possa pensare a un esonero - col tecnico fermo ai box in attesa di un'altra chiamata -  o a un licenziamento con pagamento immediato delle spettanze pur di accelerare l'avvio del nuovo corso. La strada della risoluzione consensuale con buonuscita diventa pressoché obbligata in caso di frattura insanabile e di necessità da parte dell'Inter di abbandonare dopo appena un anno il progetto Conte, ma l'ennesima rivoluzione rischia di partire all'insegna del rosso. Di bilancio.

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