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  • Inter, è il momento di usare la panchina

    Inter, è il momento di usare la panchina

    L'Inter soffre un difetto quasi genetico, la squadra di Mancini inciampa nelle solite difficoltà, mostrando mancanze nella costruzione del gioco. Un vizio figlio di più concause, ma che il tecnico nerazzurro deve provare a risolvere mettendo mano al motore borbottante della sua squadra. La classifica è sicuramente migliore dello spettacolo palesato finora, ma adesso il tempo stringe e quest’Inter, che vede la porta avversaria sempre più stretta, rischia di perdere quanto guadagnato a fatica nelle prime cinque giornate di campionato. 
     
    PROBLEMI IN MEDIANA - Preoccupa l'eccessiva distanza tra i reparti e l'incapacità degli interpreti nel diminuirla. Felipe Melo e Medel fanno dell’agonismo la propria arma migliore, ma sono totalmente privi di geometrie e tempi di gioco. Non è un caso se il cileno in Nazionale viene impiegato in difesa. Manca il giocatore in grado di fornire aria alla manovra, pescando i propri compagni con precisi lanci di quaranta metri. O meglio, il giocatore ci sarebbe, ma forse manca il coraggio di crederci sul serio. Sembra paradossale, ma l'Inter sta puntando tutto sulla quantità a discapito della qualità, caratteristica molto cara al Mancini calciatore, che forse nel tempo ha rivisto il proprio Credo. Il Trofeo Berlusconi ha messo ancora una volta in evidenza tutti i pregi di Assane Gnoukouri, che insieme a Geoffrey Kondogbia ha formato un tandem pieno di qualità e povero di difetti. Perché non insistere? Ciò che è certo è che tra i due c’è molto affiatamento, non solo nel campo di gioco, ma anche nella vita privata, dove conservano un ottimo rapporto d’amicizia. Diciannove  anni Gnoukouri, ventidue l’ex Monaco, il futuro è senza dubbio dalla loro parte, il presenta stenta a credergli. 
     
    SERVE CORAGGIO - Simile la condizione di Adem Ljajic, l’attaccante serbo ha mostrato in Nazionale qualità che in questo momento farebbero molto comodo alla squadra nerazzurra, ma per un motivo o per l’altro si ritrova spesso a guardare dalla panchina i propri compagni. Le ultime due gare sanno di bocciatura per l’ex Roma: nel tridente offensivo impiegato contro Juventus e Palermo, Roberto Mancini, come esterno destro, ha impiegato una volta Brozovic e l’altra Guarin. Due centrocampisti adattati al ruolo di finta ala, abbastanza inusuale se in panchina ne hai una vera. “Ha qualità che ci torneranno utili, dipende solo da lui”, ha dichiarato il tecnico  jesino nel corso della conferenza stampa che anticipa Bologna-Inter. Asserzione contorta perché in quel “dipende solo da lui” si nascondono tantissime insidie. Contro i felsinei sarà la giusta occasione per rivedere Ljajic in campo? La possibilità esiste, il serbo si gioca un posto da titolare con Palacio e domani il tecnico nerazzurro scioglierà gli ultimi dubbi. Per l’Inter una buona e una cattiva notizia: manca un pizzico di qualità, ma buttando un’occhiata verso la panchina ci si rende conto che il problema è risolvibile. Serve solo una buona dose di coraggio. 

    Pasqule Guarro

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